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Garlasco, Cataliotti accetta la sfida di Sempio: «Per me è innocente, non scappiamo». La paura del processo e la strategia sui talk show

20 Ottobre 2025 - 13:29 Ugo Milano
liborio cataliotti andrea sempio garlasco
liborio cataliotti andrea sempio garlasco
Dopo un intenso colloquio con l’indagato, il noto legale si è detto certo della sua estraneità. E ha comunicato un nuovo metodo di affrontare il caso, il più lontano possibile dal circo mediatico

Cambia volto e cambia tono la difesa di Andrea Sempio. Via Massimo Lovati, con i suoi incubi e le sue ipotesi riguardo alla «massoneria bianca» per spiegare la brutale uccisione di Chiara Poggi. Dentro Liborio Cataliotti, 59enne tutto d’un pezzo figlio di uno dei più noti penalisti di Reggio Emilio. Da un legale che stava in tv da mattina a sera, ospite di un talk show dietro l’altro, a uno che non ha la minima intenzione di farlo: «Non parteciperò al circo mediatico, non sono il tipo», ha anticipato a Cesare Giuzzi del Corriere. «Non ho intenzione di rincorrere notizie sul santuario della Bozzola o gossip sui protagonisti di questa vicenda».

Cataliotti e la paura della giuria popolare: «In tv solo per spiegare gli atti»

È una completa inversione di tendenza quella per cui ha optato l’unico indagato nella riapertura del giallo di Garlasco. Per evitarsi gli imbarazzi di alcune uscite del suo difensore e, soprattutto, ritornare sempre più nell’ombra proprio ora che la possibilità di un giudizio in un’aula di tribunale si fa più concreto. Da qui il «no» secco di Cataliotti a qualunque talk show: «Visto che il caso potrebbe prevedere una giuria anche popolare, credo sia utile intervenire quando necessario per spiegare gli atti processuali ed evitare il pregiudizio», ha fatto eccezione. 

La collaborazione con Taccia: «Sono un allenatore che subentra a campionato in corso»

Per Liborio Cataliotti – veterano di casi come quello di Saman e legale di fiducia di Wanna Marchi, Stefania Nobile e Davide Lacerenza – si tratta di entrare in corsa e ribaltare la partita: «Ci sono allenatori che hanno il destino di subentrare a campionato in corso. Mi è capitato molte volte». Affiancherà Angela Taccia per provare a districare Sempio da una rete di fili che si stringe sempre più attorno all’amico di Marco Poggi, fratello della vittima: «Taccia conosce perfettamente ogni atto e ha anche una conoscenza personale di molti protagonisti. Io porto il mio contributo anche in termini di anzianità ed esperienza». 

Il ruolo di Sempio: «Sono convinto sia innocente»

L’interesse per il caso c’è sempre stato: «Ho anche letto due libri. Ho sempre avuto la convinzione che Andrea Sempio sia estraneo. E dopo averlo incontrato ho rafforzato questa mia idea». Un incontro in cui l’ha letteralmente messo sotto torchio: «Gli abbiamo chiesto ogni aspetto: l’impronta sul muro, quella delle scarpe, le telefonate, la frequentazione di casa. L’ho trovato lucido e molto convincente». Sulla presunta corruzione dell’ex pm Mario Venditti e su Alberto Stasi non si pronuncia – «non sono parte di questa indagine» – così come sull’ipotesi di nominare un genetista tra i consulenti. Lascia trasparire poco anche sull’ipotesi di spostare l’indagine dalla procura di Pavia a Brescia per un conflitto di competenze: «Stiamo studiando la questione, lo faremo solo se fosse fondata. Ma non abbiamo nessuna intenzione di scappare dal foro naturale o sottrarci agli inquirenti naturali».

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