Le novità sulle pensioni nella Manovra e l’aiuto per gli over 70, cosa succede a Quota 103 e Opzione Donna: dal 2027 addio al lavoro più tardi


Il testo della Manovra 2026 è ancora una bozza, ma alcune novità sembrerebbero già confermate. La prossima legge di bilancio dovrebbe prorogare per un altro anno sia l’Ape sociale, l’indennità che “accompagna” chi non ha ancora raggiunto l’età pensionabile che il bonus Maroni, l’incentivo ai lavoratori dipendenti che decidono di prorogare il proprio pensionamento pur avendo i requisiti di età per lasciare il posto. Ci sono anche delle misure cancellate: si tratta di Opzione donna e Quota 103, che non figuravano neanche nella prima bozza del testo di quest’anno. Ma la massima attenzione come sempre va all’età pensionabile, per il quale è stato disposto un aumento graduale su più anni.
L’aumento dell’età pensionabile
Sulle pensioni per il biennio 2027-2028, il Documento Programmatico di Bilancio (Dpb) conferma «l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita». Ciò significa che l’età pensionabile non sarà alzata immediatamente di tre mesi, ma aumenterà a partire dal 2027 fino a raggiungere quella soglia. Nel 2027 per andare in pensione serviranno 67 anni e un mese, che saliranno a due dal 2028 e probabilmente a tre nel 2029. Questo aumento – è stato precisato – non riguarderà i «lavori gravosi e usuranti», per i quali l’età pensionabile non dovrebbe salire. Incluse invece le altre categorie beneficiare dell’Ape: caregiver, disoccupati di lungo corso, invalidi.
La fine di Quota 103 e Opzione donna
L’innalzamento trasversale dell’età pensionabile contribuisce a mettere una pietra tombale su Quota 103, il provvedimento che permetteva – previa un ricalcolo dell’assegno – di andare in pensione con 62 anni di età e 41 di contributi. Lo stesso destino ha colpito anche Opzione donna, che prevedeva l’uscita anticipata per le donne aventi almeno 61 anni di età e 35 di contributi a patto, anche in questo caso, di calcolare l’importo con il metodo contributivo. Confermate invece l’Ape sociale e il bonus Maroni, due misure intese a sostenere i lavoratori non ancora in pensione, per limiti di età non ancora raggiunti o per la decisione di continuare a lavorare.
Le altre misure: pensioni minime, Tfs e fondi pensioni
Sul fronte delle pensioni minime è stato previsto un aumento di 20 euro al mese, ma solo per gli over 70 in difficoltà. Un’altra novità riguarda il Tfr per i dipendenti pubblici, che si chiama Tfs e verrà erogato dopo 9 mesi, anziché i 12 attuali, secondo i requisiti della legge Fornero. Infine ai fondi pensione verrà consentito di investire, con dei limiti da fissare, in settori strategici per il Paese: dalle infrastrutture all’energia e agli immobili.