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Finisce ai domiciliari la responsabile di ActionAid accusata di aver rubato 1,5 milioni di euro. E non è la prima volta: «A una donna prese 400 mila euro»

22 Ottobre 2025 - 22:29 Davide Aldrigo
tribunale milano palazzo giustizia
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La donna era già stata condannata per un fatto simile e per una «truffa sentimentale». In corso anche indagini su bonifici provenienti dal suo ultimo impiego

La gip Sonia Mancini ha parlato di «impressionante inclinazione criminale» e, in effetti, il castello di bugie della 47enne Francesca Marenco colpisce per la complessità delle sue architetture. Ex responsabile amministrativa della onlus ActionAid, la donna è agli arresti domiciliari con l’accusa di aver sottratto fondi dell’associazione per un valore di circa un milione e mezzo di euro. Il fatto, risalente al periodo che va dal febbraio 2022 al maggio 2024, le è valso numerose accuse penali e pare anche che non fosse la prima volta. Forse neanche l’ultima: dopo il periodo ad ActionAid la donna ha lavorato in un’altra associazione di volontariato, Fondazione Arca, i cui bonifici da 12 mila euro nei confronti dell’indagata sono ora oggetto di verifica da parte della autorità.

«Un’articolata serie di menzogne»

Marenco era entrata in ActionAid per gestire la tesoreria e per questo aveva ricevuto le credenziali bancarie dall’associazione di volontariato. Non è ancora chiaro in che modo, ma la donna era poi riuscita a farsi cambiare tali credenziali da Poste Italiane e aveva quindi potuto disporre indisturbata delle finanze dell’organizzazione. Con questi soldi, secondo la pm Giovanna Cavalleri, la donna avrebbe «ristrutturato casa, comprato un’auto, acquistato due box», e perfino saldato «ingentissime rette per le scuole private dei figli», e pagato «cospicue somme al suo avvocato» modenese. In mezzo, riassume la gip, «un’articolata serie di menzogne e artifizi» per nascondere «la propria sistematica appropriazione di denaro», tra cui si annoverano la morte di un marito, una leucemia con annessa chemioterapia, una corsa in ospedale per la figlia malata di cuore e le mail da un dirigente di Poste Italiane che assicuravano la regolarità della sua gestione amministrativa.

I precedenti della donna

Nell’elenco delle spese fatte dalla donna con i fondi di cui si era appropriata, i versamenti all’avvocato non devono passare in secondo piano. Infatti, già tra il 2011 e il 2014 Marenco si era appropriata di oltre 364 mila euro tramite l’homebanking della società presso cui lavorava come commercialista. E, «ancora più inquietante sotto il profilo della personalità criminale» della 47enne, osserva il gip, è la sentenza del 2023 che condannava l’indagata a 4 anni e mezzo per «aver commesso un’odiosissima truffa sentimentale» ai danni di una donna che le aveva versato circa 400 mila euro per «spese mediche per curare finte gravissime patologie» e 1.700 euro di affitto per otto mesi. La vittima di questa truffa, si specifica, sarebbe stata «indotta in errore sui suoi sentimenti».

Le accuse e gli arresti domiciliari

Nei giorni scorsi nei confronti dell’ex responsabile amministrativa era stato eseguito anche un sequestro da oltre 480 mila euro. Oggi, al termine dell’interrogatorio preventivo davanti al gip, le è stata notificata una misura cautelare di arresti domiciliari. Le accuse a suo carico sono di appropriazione indebita, reati tributari, e accesso abusivo a sistemi informatici per l’abuso delle password. Le vengono contestati anche i reati fiscali di dichiarazione infedele e di omessa presentazione della dichiarazione fiscale, «connessi alla tassazione dei proventi illeciti derivanti dall’indebita appropriazione dei fondi della Onlus», come si legge in una nota del procuratore Marcello Viola. La donna, che evita il carcere solo per il fatto di avere 4 figli, risultava già ai domiciliari per le condanne precedenti, ma aveva proseguito a lavorare con l’autorizzazione del Tribunale di Sorveglianza.

Foto copertina: ANSA/MOURAD BALTI TOUATI | Palazzo di giustizia a Milano, 23 luglio 2025.

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