L’ultima arma di Putin: la Russia testa i piccioni-drone per sorvegliare le città

Addio telecamere, ci penseranno i piccioni a sorvegliare le città. L’annuncio, che sembrerebbe uscito direttamente da un romanzo distopico, arriva dalla Russia, dove la società di neurotecnologie Neiry ha cominciato a condurre i primi test. L’idea è tanto semplice quanto controversa: trasformare i piccioni in «biodroni», dotati di interfacce cerebrali impiantate e dispositivi elettronici montati su supporti speciali. Secondo quanto dichiarato dalla stessa azienda, il primo stormo di piccioni ha completato i voli di prova da e vero un laboratorio. L’obiettivo, ora, intende questi dispositivi per la sorveglianza di infrastrutture critiche, ispezioni industriali, operazioni di ricerca e non solo.
Dopo i piccioni, anche corvi e albatros?
«Al momento, la soluzione funziona sui piccioni, ma qualsiasi uccello può fungere da vettore. Per trasportare un carico maggiore, prevediamo di utilizzare i corvi per il monitoraggio delle strutture costiere, i gabbiani e, per le grandi aree marine, gli albatros», spiega Alexander Panov, fondatore di Neiry. La ricerca sul controllo degli uccelli tramite neurointerfacce impiantate è stata condotta finora in Cina, Corea del Sud, Stati Uniti e India. L’azienda russa, però, è tra le prima al mondo a puntare all’implementazione industriale di questa tecnologia.
I timori sulla sorveglianza di massa
Ad oggi, il costo di piccione-drone è paragonabile a quello di droni convenzionali, ma con prestazioni nettamente superiori in termini di autonomia e portata. La differenza tra un biodrone e un animale addestrato, si legge nel comunicato di Neiry, è che non è richiesto alcun addestramento: «Qualsiasi animale può essere controllato a distanza dopo l’intervento chirurgico. Attraverso la neurostimolazione di aree specifiche del cervello, l’uccello “decide” di muoversi nella direzione desiderata». Le telecamere funzionano secondo lo stesso principio di numerose telecamere installate in spazi pubblici, perché sono in grado di cancellare gli oggetti personali e sfocare i volti. Il timore, però, è che tecnologie di questo tipo vengano usate anche per la sorveglianza indiscriminata della popolazione.
Credits foto di copertina: Neiry.ru
