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Spagna, arrestato l’ex ministro dei trasporti Abalos. La Corte Suprema ha riconosciuto il rischio di fuga (anche se non ha un soldo)

27 Novembre 2025 - 18:41 Davide Aldrigo
José Luis Abalos PSoe
José Luis Abalos PSoe
L'ex numero 3 del Partito Socialista spagnolo finirà in carcere in attesa del processo che lo vede imputato per tangenti su appalti pubblici

José Luis Abalos sarà il primo parlamentare spagnolo ad essere incarcerato mentre è in carica. Lo ha deciso il giudice della Corte Suprema spagnola Leopoldo Puente, che ha stabilito l’arresto e il trasferimento in carcere dell’ex ministro dei Trasporti ed ex numero 3 del Partito Socialista spagnolo. Il provvedimento, che era stato chiesto dalla Procura, è scattato nell’ambito dell’inchiesta su presunte tangenti in contratti pubblici per la fornitura di mascherine durante la pandemia di Covid-19. Il giudice ha preso la decisione al termine di un’udienza tenutasi presso l’Alta Corte per rivedere le misure cautelari precedentemente imposte all’ex ministro e al suo consigliere Koldo Garcia, anch’egli imputato.

Il rischio di fuga e la custodia cautelare

Fino ad ora il giudice aveva respinto le richieste dei procuratori privati, ma dopo che anche la Procura della Repubblica lo ha richiesto, ha accettato di disporre l’incarcerazione dell’ex Ministro dei Trasporti. Il magistrato ha riconosciuto la sussistenza del rischio di fuga, uno dei requisiti (anche in Italia) che giustificano la custodia cautelare. Fonti giudiziarie riferiscono che, durante l’udienza tenutasi questa mattina, Abalos abbia chiesto la parola per dire che non sarebbe fuggito perché non ha soldi né un posto dove andare. Ma il giudice non ha sentito ragioni, ha ritenuto «estremo» il rischio di fuga e ha stabilito di riaggiornare le misure attualmente imposte (comparse quindicinali davanti al giudice, confisca dei passaporti e divieto di viaggio).

Le accuse ad Abalos e Koldo Garcia

Intanto il processo si avvicina: il giudice Puente ha proposto il 3 novembre come data della prima udienza del processo che vedrà imputati, oltre ad Abalos e a Koldo Garcia, l’intermediario Victor de Aldama. Il magistrato attribuisce all’ex ministro e al suo ex collaboratore la commissione dei possibili reati di appartenenza a un’organizzazione criminale, corruzione, insider trading, traffico di influenze illecite e appropriazione indebita. Per Abalos, la pubblica accusa ha chiesto una condanna a 24 anni di carcere, mentre è di 19 anni e mezzo la richiesta per Garcia e di 7 per Victor de Aldama. Quest’ultimo, che ha collaborato con la giustizia, è l’unico ad avere finora evitato il carcere.

Le conseguenze per Abalos in Parlamento

Ora spetterà alla Camera decidere sulle conseguenze “politiche” della custodia cautelare in carcere per Abalos. Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, l’Ufficio di Presidenza del Congresso agirà di propria iniziativa, dopo aver ricevuto notifica dalla Corte Suprema, e lo sospenderà dalle sue funzioni. L’articolo 21 del Regolamento del Congresso stabilisce, al suo secondo punto, che i parlamentari saranno sospesi dai loro diritti e doveri parlamentari quando, «una volta che la Camera abbia concesso l’autorizzazione richiesta e sia stato emesso l’atto di accusa, si trovino in custodia cautelare in carcere e per tutta la durata di tale detenzione». Da quel momento, l’ex ministro cesserà di percepire il suo stipendio da parlamentare (circa 6.000 euro al mese) e non potrà più votare né partecipare all’attività parlamentare.

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