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Il governatore Giani e la patente ritirata alla sua capo di gabinetto Manetti

27 Novembre 2025 - 06:40 Alba Romano
eugenio giani cristina manetti patente ritirata
eugenio giani cristina manetti patente ritirata
I vigili urbani le hanno ritirato la patente e le hanno comminato 430 euro di multa. Il presidente, tra un exit poll e l'altro, la accompagnò in prefettura

Il governatore della Toscana Eugenio Giani ha accompagnato in prefettura la sua capo di gabinetto Cristina Manetti per una patente ritirata. Manetti era stata beccata sull’autostrada A11 tra Prato e Firenze per un sorpasso in corsia di accelerazione «per eludere la coda». I vigili urbani le hanno ritirato la patente e le hanno comminato 430 euro di multa. Il presidente, tra un exit poll e l’altro, la accompagnò in prefettura dove lei chiese informazioni sul ricorso. Ricevendo peraltro l’invito a relazionarsi «con l’apposito ufficio patenti».

Lei non sa chi sono io

«Il classico metodo lei non sa chi sono io», dice Fratelli d’Italia che ha scoperchiato il caso con un’interrogazione al Viminale della deputata Chiara La Porta. Nell’atto si spiega l’intervento della Polizia stradale. E si riferisce che dopo la multa «giungevano sul posto due auto» da cui scendevano in tre «tra cui Giani» che chiedevano «notizie circa l’accaduto. Dopo aver dialogato con la signora, domandavano informazioni sul permesso provvisorio per raggiungere il luogo di lavoro, e indicazioni su un eventuale ricorso. Le persone intervenute prendevano in carico l’auto». Nello stesso giorno Manetti avrebbe «chiesto e ottenuto, accompagnata da Giani, di parlare con la prefetta» Francesca Ferrandino, chiedendo «delucidazioni sulla sanzione accessoria».

La multa

«Basta con le illazioni. Cristina ha pagato la multa. E io ero dalla prefetta per un incontro di natura istituzionale», fa sapere Giani. Manetti da dieci giorni è stata nominata assessora alla cultura e alla felicità in quota Casa Riformista. Dopo essersi difesa con gli agenti dicendo di aver avuto un giramento di testa e aver fatto intervenire un’ambulanza sul posto – che effettivamente certificò uno sbalzo di pressione – ha pagato la sanzione. Facendo decadere il ricorso che aveva presentato al giudice di pace. E ammettendo di fatto la sua colpa.