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Garlasco, lo scontro tra i genetisti sul Dna di Sempio sotto le unghie di Chiara Poggi

28 Novembre 2025 - 07:00 David Puente
La posta in gioco è la possibile apertura di un processo a suo carico

Pagine di tabelle, numeri e comparazioni biostatistiche stanno riaccendendo il fronte più delicato del caso Garlasco, dove non c’è solo una questione di compatibilità genetica, ma una vera e propria battaglia tra esperti, con letture opposte sulla traccia trovata sotto le unghie di Chiara Poggi. Secondo la perizia di Denise Albani, la perita nominata dal Gip di Pavia, verrebbe confermata la piena sovrapponibilità tra due tracce di Dna Y trovate sulle unghie della vittima e la linea maschile della famiglia di Andrea Sempio. Una conclusione che ricalca quella del genetista della Procura, Carlo Previderé, e che si basa su una valutazione biostatistica condotta su un ampio campione di riferimento.

Come ricostruito da Luca Fazzo per Il Giornale, i consulenti di Sempio avevano intuito la piega sfavorevole degli accertamenti e hanno rilanciato l’ipotesi, già discussa negli anni precedenti, di una possibile contaminazione indiretta, sostenendo che Chiara potrebbe avere toccato un oggetto già maneggiato dal giovane, frequentatore abituale della casa dei Poggi.

Il genetista della difesa, Arnaldo Palmegiani, contesta però soprattutto il peso probatorio di quella traccia. Secondo quest’ultimo, i valori riscontrati sarebbero troppo bassi per far pensare a un trasferimento da contatto violento, come quello avvenuto durante l’aggressione. Per la difesa si tratterebbe quindi di un Dna misto, debole, non individualizzante e non in grado di collocare Sempio sulla scena del delitto.

Il confronto entrerà ora nella fase decisiva durante l’udienza del 18 dicembre, quando i consulenti dovranno discutere pubblicamente le conclusioni della perita Albani. Infine, sulle unghie di Chiara c’è anche un terzo profilo, non riconducibile né a Sempio né ad Alberto Stasi, un punto che resta da chiarire.