Manovra, stop alla procedura di infrazione

di OPEN

L’Unione Europea accetta le modifiche ma le stime sulla crescita sono state riviste al ribasso

Non ci sarà procedura di infrazione. Dopo tre mesi di trattative con le istituzioni europee è stato raggiunto il punto di equilibrio sostenibile. “Abbiamo perseguito con pieno senso di responsabilità una soluzione condivisa – riferisce il premier Conte in Senato – buona per gli italiani e soddisfacente anche per l’Europa”. E ancora: “Abbiamo varato una manovra economica espansiva, realizzando a pieno il mandato conferito dai cittadini”. Per aderire alle richieste della Commissione europea si è reso necessario uno sforzo superiore da parte del governo, specie sulle misure a carattere sociale e previdenziale che avevano di più catturato l’attenzione degli interlocutori europei. Sforzo che si è tradotto, come noto, nella riduzione del disavanzo dal 2,4% a circa il 2,04%, senza però – stando alle parole di Conte – modificare i contenuti, i destinatari e i tempi di realizzazione delle misure. Dunque, reddito di cittadinanza e quota cento – interventi in programma tra i più discussi – “partiranno nei tempi previsti dal governo”.


Nella lettera inviata alla commissione europea, il presidente del Consiglio ha chiesto che le modifiche tengano conto del quadro macroeconomico e del peggioramento dovuto al rallentamento del commercio internazionale. Un rallentamento che porta ad aggiornare le previsioni di crescita per l’anno prossimo all’1%. E per corrispondere alle richieste formulate dalla Commissione europea, il governo ha rivisto e affinato diverse misure, a partire dal contenimento della spesa pensionistica. Presenti anche clausole di salvaguardia, come quella relativa a una nuova imposta sui servizi digitali, emersa solo nelle ultime ore. Tra le altre misure, è stato poi previsto un piano di interventi straordinari per la messa in sicurezza di viadotti, ponti, strade, gallerie e gestione dei rischi connessi al dissesto idrogeologico. “Il crollo del ponte Morandi a Genova – ha detto Conte – ha fatto emergere la necessità di una manutenzione straordinaria delle opere pubbliche”. Per questi interventi è stata prevista una quota corrispondente allo 0,2% del Pil, “necessaria per salvaguardare l’incolumità dei cittadini”.