Manovra, un bonus per le aziende tutte digitali

di Francesco Seghezzi

Il contributo va dai 40 agli 80mila euro ed è pensato per incentivare la trasformazione tecnologica delle imprese

Un voucher per le imprese da spendere in servizi di consulenza e per la digitalizzazione. Si tratta di una delle novità della Legge di Bilancio 2019 e porta la firma del Ministero dello Sviluppo Economico. Lo sfondo è quello del piano Industria 4.0, poi rinominato Impresa 4.0, il cui obiettivo è consentire alle imprese italiane una transizione verso nuovi modelli di produzione e di business improntati sulla digitalizzazione dei processi e sulla personalizzazione di beni e servizi.


 


Il voucher è un contributo a fondo perduto. Nel corso del 2018 l'importo erogato è stato di massimo 10mila euro. Le piccole e medie imprese italiane hanno potuto richiederlo per l'acquisto di tecnologia, per la formazione del personale, per l'organizzazione del lavoro e per migliorare le proprie reti digitali. Sono state 91mila le imprese che hanno utilizzato lo strumento e sono stati stanziati 342 milioni di euro.

 

Ora il governo introduce un nuovo strumento. Negli scorsi mesi è stato definito "contributo per l'Innovation Manager" ma in realtà la norma parla più genericamente di "acquisto di prestazioni consulenziali di natura specialistica". Le imprese potranno quindi rivolgersi a singoli consulenti o a società di consulenza più grandi per "sostenere i processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0 e di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali". In pratica si potrà richiedere il voucher per coprire il 50% delle spese per servizi di consulenza che aiutino le imprese a intraprendere e rafforzare la strada di Industria 4.0, sia sul fronte dell'acquisto di nuove tecnologie, sia su quello della gestione dell'impresa e dei suoi processi. Il finanziamento massimo è di 40mila euro per le singole imprese e cresce a 80mila nel caso in cui più imprese si uniscano in una rete.

 

Per capire a chi ci si potrà rivolgere per utilizzare il voucher occorrerà aspettare un decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che elencherà le società di consulenza o i manager abilitati. Lo stesso decreto riporterà le caratteristiche che società e manager devono avere per entrare in questo elenco. Difficile quindi pensare che lo strumento possa essere a disposizione delle imprese fin da subito. Il decreto dovrà essere emanato entro 90 giorni da oggi ma è il decreto stesso che dovrà definire le caratteristiche delle società e dei manager, e questo farà inevitabilmente allungare i tempi fino almeno ad aprile 2019.

 

Ulteriore criticità sono i fondi a disposizione, solo 25 milioni per ciascun anno del triennio 2019-2021. Immaginando che le imprese spendano tutti i 40mila a disposizione sarebbero solo 625 quelle che potranno accedere agli incentivi. E sapendo che soprattutto le grandi società di consulenza non offrono servizi a costi bassi è difficile immaginare spese di molto inferiori.

 

Criticità che andranno monitorate nei prossimi mesi, soprattutto leggendo il decreto che uscirà. Resta il fatto che l'idea alla base del provvedimento sembra positiva. Infatti una delle difficoltà maggiori delle imprese italiane, soprattutto delle piccole e medie, è quella di orientarsi all'interno del complesso mondo delle nuove tecnologie a disposizione e dei nuovi modelli produttivi che queste possono sostenere. Spesso si seguono mode che portano a fare investimenti sbagliati, o si pensa che basti acquistare una tecnologia per innovare. Un tema su tutti è quello delle competenze dei lavoratori, dei loro percorsi formativi e dell'organizzazione del lavoro. Se non si interviene su questi aspetti la tecnologia potrebbe risultare poco utile. C'è da augurarsi che il decreto operativo del Ministero insista particolarmente su questi aspetti.