De Falco espulso dai 5 Stelle insieme a tre parlamentari. Di Maio: “Nessuno è indispensabile”

I procedimenti disciplinari sui senatori Virginia La Mura e Matteo Mantero sono stati archiviati, mentre restano ancora aperti quelli su Paola Nugnes ed Elena Fattori

Gregorio De Falco era considerato uno dei simboli dei 5 Stelle durante la campagna elettorale, ma è stato espulso l'ultimo giorno del 2018 dal movimento fondato da Grillo e Casaleggio. La comunicazione è arrivata direttamente dal Blog delle Stelle, attraverso un post non firmato in cui viene annunciata l'espulsione dei senatori De Falco e Saverio De Bonis, e degli eurodeputati Marco Valli e Giulia Moi. E' il capo politico del Movimento 5 Stelle a commentare su twitter poco dopo le espulsioni: "Nessuno è indispensabile"


 


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Da mesi il collegio dei probiviri (l'organismo interno al M5S che vigila sul comportamento dei parlamentari rispetto allo statuto del Movimento, al codice etico e al contratto di governo) aveva infatti aperto un procedimento nei confronti dei quattro esponenti espulsi. Per il senatore Lello Ciampolillo, ha optato solo per un richiamo.

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I procedimenti disciplinari sui senatori Virginia La Mura e Matteo Mantero sono stati archiviati, mentre restano ancora aperti quelli su Paola Nugnes ed Elena Fattori. Nel post sul Blog delle Stelle non vengono citate le motivazioni specifiche, ma viene fatto un generico riferimento all'articolo 11 dello Statuto e 3 del Codice Etico. Proprio in occasione del voto di fiducia in Senato sulla legge di Bilancio, i senatori De Falco, Nugnes e Fattori avevano rilasciato a OPEN un'intervista video, in cui criticavano fortemente il governo Lega-5 Stelle.

 

Chi sono gli espulsi dal Movimento 5 Stelle

 

  • GREGORIO DE FALCO – ex capitano della Guardia Costiera (noto ai più per la frase detta a Schettino: "Salga a bordo, cazzo") candidato nel collegio di Livorno per il Senato, dopo l'invito ricevuto direttamente da Luigi Di Maio al telefono e il superamento delle parlamentarie. Aveva criticato il Movimento 5 Stelle, sia in occasione del voto del decreto Sicurezza (non aveva partecipato al voto) che del decreto Genova (in commissione Ambiente aveva votato contro il condono su Ischia). Le ultime tensioni sono arrivate a causa del voto di fiducia al maxi-emendamento alla manovra, per il metodo "non democratico" usato; De Falco si era astenuto al momento del voto esattamente come per il decreto Genova.
    "Io mi sento ancora perfettamente in linea con le idee del Movimento, non sono io ad avere cambiato linea", ha detto De Falco commentando l'espulsione.
     
  • SAVERIO DE BONIS – senatore M5S eletto in Basilicata con più di 120mila preferenze, nel 2017 era stato condannato in appello dalla Corte dei Conti a un risarcimento di 2800 euro (più le spese legali) in favore della regione Basilicata. Ma a pesare nella valutazione dei probiviri, sarebbero stati anche due reati prescritti in due differenti procedimenti penali che hanno coinvolto il senatore visto che le regole interne al Movimento 5 Stelle non fanno distinzione tra condanna e prescrizione del reato. De Bonis si era astenuto durante la votazione sul decreto sicurezza. "Sto pensando di dimettermi dal ruolo di senatore – dice De Bonis commentando l'espulsione – Sono stato espulso per vicende legate a fatti che risalgono a 12 anni fa, pur avendo prodotto all'atto dell'accettazione della candidatura i miei certificati penali che risultavano puliti!".
  • MARCO VALLI – eurodeputato, siede nella commissione per i problemi economici e monetari di Bruxelles, si era auto-sospeso dal M5S dopo l'articolo del Sole 24 Ore sulla sparizione della sua laurea in economia aziendale dal curriculum. Dichiarata durante la campagna elettorale, non l'aveva mai conseguita. Con un post su Facebook aveva chiesto scusa agli elettori 5 Stelle: "In merito alle notizie sul mio curriculum pubblicate sulla stampa, desidero scusarmi prima di tutto con il MoVimento 5 Stelle, coi cittadini, gli attivisti e i miei colleghi al Parlamento europeo per l’errore commesso e me ne assumo le responsabilità".
  • GIULIA MOI – eurodeputata sarda, sensibile alle tematiche ambientaliste. Era stata sanzionata dal parlamento europeo per presunte molestie psicologiche nei confronti di due assistenti. Come il collega Valli, si era auto-sospesa dal Movimento 5 Stelle. "La notizia della mia espulsione non mi sorprende affatto. Qualcuno tentò di escludermi dal Movimento – sostiene Moi – già a pochissimi mesi dalla mia elezione al Parlamento europeo. Andai anche da Gianroberto Casaleggio, con il quale ho sempre avuto uno splendido rapporto, e già allora fu lui in persona a difendermi da questi frequenti tentativi di espulsione. Purtroppo assieme a Gianroberto, è scomparso anche il Movimento".