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Tra euroscetticismo ed Europa: la Romania alla presidenza UE

02 Gennaio 2019 - 09:06 Emma Bubola
Negli ultimi mesi il governo romeno ha sposato posizioni nazionalistiche ed euroscettiche. Come si coniugheranno con il nuovo ruolo del governo di Bucarest? 

Per i prossimi sei mesila Romania assumerà la presidenzadel Consiglio dell’Unione Europea,un organoche ha potere legislativocome il Parlamento e che èpresieduto a turno dai vari paesi dell’Unione.Si tratta di un incarico dal forte valore simbolico, che aumenta il peso politico dei paesi presso le istituzioni comunitarie. Il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha espresso qualche perplessità al giornale tedesco Die Welt. La Romania sarebbe “tecnicamente ben preparata” ma Juncker teme che “il governo di Bucarest (capitale della Romania, ndr) non abbia pienamente compreso che cosa significhi presiedere tutti i paesi dell’Unione Europea”.

 

La presidenza romena arriva in un momentodelicato: nei prossimi sei mesi l’Europa dovrà affrontare le elezioni parlamentari, la discussione del nuovo budget e la Brexit. Se le elezioni europee si prospettano particolarmente incerte per l’influenza crescente dei partiti euroscettici, la stessa Romania si è distinta negli ultimi mesi per le sue tendenze populiste e nazionaliste. Il governo, guidato dal Partito Socialdemocratico, storicamente di sinistra, sta adottando una retorica sempre più vicina a quella del primo ministro ungherese Viktor Orbán e si troverà ora a dover supervisionare le sessioni disciplinari sulle presunte violazioni di Ungheria e Polonia rispetto ai valori fondamentali dell’UE.

 

La Romania è stata spiccatamente eurofila sindalla sua entrata nell’Unione, 12 anni fa. Recentemente però, il discorso governativo ha cominciato a virare verso destra. Come le vicine Polonia e Ungheria, la Romania ha contestato alcune riforme europee sostenendo che minacciassero lo stato di diritto. Liviu Dragnea, leader del partito al governo e presidente della Camera bassa del Parlamento,ha accusato l’Europa di essere ingiusta, e di voler negare a Bucarest il “diritto di avere lasuaopinione”.

 

La volontà del governo romeno di riformare il sistema giudiziario per eradicare quelli che sono, a detta del Partito Socialdemocratico, abusi di giudici e magistrati, ha creato una forte tensione con l’Europa. Così come la volontà di concedere l’amnistia per alcuni reati, che coinvolgerebbe anchevari politici tra cui Dragnea, che ha alle spalle una condanna per brogli elettoralie una a tre anni per abuso d’ufficio.Membri del governo romeno hanno spesso rifiutato critiche e ingerenze diBruxelles, accusando l’Europa di trattare la Romania come un membro di serie B.

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La retorica di Dragnea, che oltre ad attaccare l’Europa si è anche scagliato contro qualsiasi ingerenza straniera nella politica romena (tra cui quella di Soros), non avrebbe attecchito nella società civile, secondo il politologo Andrei Taranu. “La Romania è uno degli ultimi paesi eurofili” spiega Taranu a OPEN. L’ultimo Eurobarometro mostra infatti che la maggioranza dei romeni ha un’immagine positiva dell’Europa.

 

“Ci sono sicuramente problemi di integrità nel governo di Bucarest, ma questo non vuol dire che la Romania non abbia lo staff tecnico per sedere alla presidenza dell’UE”, afferma Taranu, aggiungendo che questo ruolo non potrà che avere un effetto benefico sulla situazione politica romena: “Ora tutti guarderanno alla Romania con più attenzione, e il governo avrà interesse a risolvere le sue questioni in maniera più trasparente ed efficace.”

 

George Ciamba, il ministro romeno per l’Europa, ha tenuto ad assicurare che la presidenza della Romania sarà imparziale. “La nostra presidenza non rappresenterà la Romania o l’Ungheria” ha spiegato al Financial Times, “vogliamo essere l’intermediario onesto che rappresenta l’est, l’ovest, il nord e il sud.”Al Consiglio d’Europasiederà Klaus Iohannis, membro di un partito europeista di centro-destra, in forte contrasto con il PSD.

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