A Brindisi: le ali degli aerei scongelati a secchiate. L’Enac avvia un’indagine

Hanno fatto il giro del web le immagini del deputato Mauro D’Attis sulla pratica di de-icing, svolta artigianalmente nell’aeroporto. L’Ente nazionale per l’aviazione civile manda gli ispettori in Puglia

L'ondata di gelo che il 4 gennaio ha colpito l'Italia, imbiancando le regioni meridionali, ha creato disagi per il trasporto e la mobilità in molte città del Sud. Ma ciò che è successo all'aeroporto di Brindisi è "da terzo mondo", ha scritto il deputato di Forza Italia, Mauro D'Attis, in uno lungo post su Facebook. "È indegno per un Paese civile e per uno scalo aeroportuale di rilievo: sono stati dirottati 16 voli e 12 sono stati cancellati, cagionando un enorme disagio a 3.920 passeggeri. Un disservizio di entità enorme causato dalla mancanza, nello scalo brindisino, del de-icing". D'Attis fa riferimento al processo di rimozione del ghiaccio da ali, fusoliera e componenti esterne del velivolo. Normalmente il de-icing avviene spruzzando ad altra pressione una miscela di acqua calda (non inferiore ai 60°C) e fluido decongelante sull'aereo. Il procedimento scioglie le formazioni di ghiaccio e gli accumuli di neve presenti sull'aeromobile. Nel caso di Brindisi, si vedono gli addetti dell'aeroporto gettare secchiate di liquido. L'uso di acqua a 60°C è una delle soluzioni definite possibili, anche se non di avanguardia tecnologica. Giustificazioni che il parlamentare rifiuta.


 


 

"Ecco come hanno cercato di disgelare gli aerei a Brindisi. VERGOGNA! Andrò in Procura se non basterà il Ministero dei Trasporti e Aeroporti di Puglia spiegherà meglio la sua risposta ai Magistrati", la didascalia del video di Mauro D'Attis pubblicato su Facebook

 

Sui social è partito un botta e risposta tra D'Attis e il collega del Movimento 5 Stelle, Giovanni Luca Aresta, entrambi pugliesi. Aresta, in un post, ha invitato D'Attis a rivolgere "alla Giunta regionale pugliese nonché all'Assessore ai Trasporti Giovanni Giannini (eletto tra le fila del PD) e non al Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli (M5S)" la rimostranza.

 

Per sciogliere i dubbi sulla questione, il 7 gennaio, i tecnici dell'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile, faranno un'ispezione presso l'Aeroporto di Brindisi. In un comunicato pubblicato due giorni dopo l'accaduto, l'Ente afferma di "aver avviato delle azioni ispettive sulle operazioni aeroportuali". Il riferimento è proprio a quelle immagini in cui gli addetti dello scalo pugliese gettano manualmente secchiate di liquido su un aereo Ryanair.

A Brindisi: le ali degli aerei scongelati a secchiate. L'Enac avvia un'indagine foto 1  

Il Quotidiano di Puglia ha pubblicato la replica di Aeroporti di Puglia, società che gestisce lo scalo brindisino: "L’Aeroporto di Brindisi è certificato in base agli standard europei EASA per la safety ed è dotato degli impianti ed attrezzature necessarie per il regolare e sicuro svolgimento delle ordinarie operazioni aeroportuali. La dotazione impiantistica di Brindisi è conosciuta preventivamente da tutti i vettori in quanto registrata sulle pubblicazioni aeronautiche AIP e, pertanto, la scelta di dirottare l’aeromobile rientra nella competenza del Comandante. La presenza solo su Bari del mezzo speciale per lo sghiacciamento degli aeromobili, oltre che in considerazione della eccezionalità degli eventi atmosferici, rientra nella logica di ottimizzazione delle risorse alla base della Rete aeroportuale pugliese che consente, unica in Italia, di operare con Bari e Brindisi rispettivamente come “scali alternati” in modo da garantire sempre la connettività aerea della Puglia, fermo restando che in realtà gran parte dei dirottamenti è stata causata dalla direzione e dalla intensità del vento, oltre che dalla riduzione della visibilità sullo scalo". Dopo le dichiarazioni dell'Enac, anche Aeroporti di Puglia ha rilasciato sul suo sito un comunicato stampa.