Così la tecnologia ha tracciato e catturato Cesare Battisti

Smartphone, connessioni e social network: la modernità ci ha permesso di tracciare anche il volo del terrorista rientrato in Italia dopo 38 anni 

Evaso dal carcere nel 1981, quando la tecnologia che è servita per rintracciare i movimenti di Cesare Battisti non esisteva. Oggi abbiamo la connessione Internet, gli smartphone, i social network e altri sistemi che lasciano in giroquella briciola di pane che permette al miglior segugio di tracciarti. Strano ma vero, questo vale anche per l’aereoche ha portato in Italia il terrorista rosso dopo 38 anni.


Seduto in una sala d’attesa dell’aeroporto di Sinop, in Brasile, Battisti non immaginava che collegandosi alla Wi-fi pubblicasi sarebbe espostoal mondo, fornendo i dati utili a far diventare il suo cellulare rintracciabile tramite il codice IMEI.


Il codice IMEI (International Mobile Equipment Identity) è un codice numerico di 15 cifre che identifica univocamente i nostri smartphone ed è fondamentale in caso di furto o smarrimento. Se presente nella confezione del cellulare, basta segnalarlo all’operatore telefonico che lo inserirà all’interno di una blacklist valida per il Paese in cui è stata acquistata la SIM. Oltre al blocco della scheda telefonica, aziende come Google, Apple e Microsoft possono individuare lo smartphone a distanza per bloccarlo o cancellarne la memoria.

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Esistono tecnologie che permettono di individuare i dati del vostro Android e della vostra scheda SIM.

Per rintracciare il codice IMEI non basta la connessione Wi-fi, datoche la cifra non viene fornitadurante la connessione. Attraverso la rete senza fili dell’aeroporto è stato peròpossibile recuperare il codice IMSI (International Mobile Subscriber Identity) memorizzato nella SIM, permettendo di effettuare il restante tracciamento. Immaginate, quindi, cosa può succedere quando ilricercato si collega a Facebook tramite il suo smartphone utilizzando una Wi-fi pubblica e controllata come quella di un aeroporto.

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Il velivolo F900 partito da Viru Viru, ma privo di informazioni pubbliche.

Queste “briciole di pane digitale”, lasciate per sbaglio e per troppa leggerezza, sono l’oro binario degli investigatori e degli hacker per rintracciare l’identità e la posizione dei device mobili.

Per tracciare il viaggio del Falcon 900EX, il velivolo utilizzato per il viaggio di Cesare Battisti dalla Bolivia a Ciampino, non avevamo bisogno di operazioni hacker di sorta, bastava il sito Flightradar24.

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Il velivolo F900 partito da Viru Viru e lo stop temporaneo al confine brasiliano.

Un nostro lettore (che ringraziamo)ci ha fatto notare che, tramite il sito di tracciamento dei voli in tempo reale, era possibile osservare e seguire quasi l’intera rotta dell’F900. Dagli screenshot ricevuti notiamo che un aereo dello stesso modello era partito dall’aeroporto Viru Viru in concomitanza con l’annuncio della sua partenza, ma – per essere sicuri – ci siamo connessi al sito Flightradar24 per tracciarlo in diretta. Non è stato facile, non presentava alcun numero di volo e non era nota la destinazione e bisognava controllare ogni singolo velivolo nella mappa per scovarlo.

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Il velivolo F900 tracciato nuovamente una volta raggiunto il continente africano.

Intorno alle 2 del mattino, ora italiana, il segnale si era interrotto poco dopo che il Falcon aveva lasciato le coste del Brasile e si trovava sopra l’oceano Atlantico. In mattinata, intorno alle ore 6, ricompare poco distante dalle isole Canarie per poi giungere nei pressi delle coste marocchine intorno alle 7:15 procedendo in direzione Roma. Giunto a destinazione il tracciamento si è interrotto, ma ad attendere l’aereo c’era la nostra collega di Open per riprendere il ritorno di Cesare Battisti in diretta Facebook.

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