Reddito di cittadinanza, ecco la bozza definitiva

Il testo del documento uscito dal vertice di maggioranza che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto sul reddito di cittadinanza e Quota cento per andare in pensione (qui trovate il testo integrale del documento entrato in consiglio, che molto probabilmente sarà approvato senza modifiche). Per avere il reddito bisognerà essere residenti in Italia da almeno 10 anni al momento della presentazione della domanda, di cui gli ultimi due anni in modo continuativo, e avere un Isee inferiore a 9.360 euro. Il reddito non viene concesso se uno dei componenti del nucleo familiare ha comprato una moto di cilindrata superiore ai 250 cc nei due anni che precedono la richiesta o si è intestato una macchina nei sei mesi precedenti.


Quanto e dove

Il contributo, si legge «non può essere complessivamente superiore ad una soglia di euro 9.360 annui». Ma oltre al reddito di cittadinanza vero e proprio è stato previsto anche un contributo per le famiglie in affitto, "pari all’ammontare del canone annuo previsto nel contratto in locazione, fino ad un massimo di euro 3.360 annui". Il beneficio, si legge nella bozza, «è condizionato alla dichiarazione, da parte dei componenti il nucleo familiare maggiorenni, di immediata disponibilità al lavoro, nonché all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo».


Il che vuol dire che chi ha ricevuto il reddito, aderendo anche al percorso di formazione, sarà tenuto ad accettare «almeno una di tre offerte di lavoro congrue» per non perdere il beneficio. La prima offerta di lavoro e non una tra tre se il reddito arriva da oltre 12 mesi. La proposta è considerata congrua se il lavoro si svolge «entro cento chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario nei primi sei mesi di fruizione del beneficio, ovvero entro duecentocinquanta chilometri di distanza oltre il sesto mese di fruizione del beneficio».

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