Il Polo Nord magnetico è sempre più veloce. Ora si sposta di 60 chilometri l’anno

Le ragioni di questi cambiamenti sono ancora da chiarire. Uno spostamento troppo veloce potrebbe causare problemi a navi e aerei che si muovono sulle lunghe distanze

Il campo magnetico terreste ha origine nel nucleo esterno della Terra, dove si muovono flussi di metalli fusi (ferro e nichel) che generano potenti correnti elettriche. Le linee di questo campo si incontrano nei suoi poli: Nord e Sud. Questa è la ragione per cui un ago magnetico indica sempre la stessa direzione, che però non corrisponde al Polo Nord geografico. Una differenza di cui le navi e gli aerei che percorrono grandi distanze devono sempre tenere conto.


Da anni sapevamo che il Nord magnetico si trova nelle coste settentrionali del Canada e forse non abbiamo ascoltato abbastanza chi diceva che non sarebbe rimasto fermo lì. Il problema è che negli ultimi anni questo spostamento ha subito un'accelerazione. Come spiega al Guardian il geofisico Ciaran Beggan è passato da 1o a 60 chilometri all'anno di velocità.


Un problema per i sistemi di navigazione

Ora è necessario aggiornare il «World Magnetic Model» del Noaa (National centers for environmental information) perché rispetto al modello elaborato nel 2015 il Polo Nord magnetico si sta spostando più velocemente. In origine l'aggiornamento era previsto per il 2020. La rivista Nature aveva avvisato del problema già nel gennaio scorso, facendo notare come questo spostamento stia avvenendo in maniera «irregolare» rispetto a quanto potevano aspettarsi i geologi. 

«All'inizio del 2018, il World Magnetic Model era nei guai. I ricercatori della NOAA e della British Geological Survey di Edimburgo stavano facendo il loro controllo annuale su come il modello stesse catturando tutte le variazioni nel campo magnetico terrestre. Si sono resi conto che era così impreciso che stava per superare il limite accettabile per gli errori di navigazione».

I precedenti, le irregolarità «misteriose»

Le ragioni di questi cambiamenti sono ancora da chiarire. In Danimarca già nel 2016 Christopher Finlay della Technical University aveva pubblicato su Nature Communications uno studio in cui si faceva notare un indebolimento del dipolo magnetico pari al 9% rispetto al 1840. Per arrivare a questi risultati il suo team di ricerca aveva sfruttato dei satelliti dell'Agenzia Spaziale Europea.

L'importanza di avere un campo magnetico

I cambiamenti nel campo magnetico terrestre ci sono sempre stati. I geologi hanno potuto verificare questi fenomeni studiando le rocce ferrose con cui hanno datato l'esistenza del campo magnetico a circa 4 milioni di anni fa. La sua presenza è la risposta alla domanda «come mai nella Terra si è sviluppata la vita e su Marte no?». Il campo magnetico infatti funziona come uno scudo, scherma la Terra dai raggi cosmici e i venti solari. In questo modo ha permesso lo sviluppo della vita. Per noi è una forza quasi invisibile, ma a volte possiamo vederla all'opera, come quando ci troviamo davanti a un'aurora boreale

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