«The Green New Deal»: l’ambizioso piano di Ocasio-Cortez per salvare l’America (e il mondo)

La bozza del suo progetto non fissa una data limite per l’utilizzo di combustibili fossili, ma propone di «debellare l’emissione di gas serra entro il 2050»

Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane parlamentare eletta nella storia del Congresso degli Stati Uniti, ha mantenuto la prima promessa della sua dirompente campagna elettorale: il 7 febbraio ha reso pubblica una bozza del suo Green New Deal, un piano per sconfiggere le ingiustizie economiche e razziali e per arrestare i cambiamenti climatici.


La bozza del suo progetto non fissa una data limite per l’utilizzo di combustibili fossili, ma propone di «debellare l’emissione di gas serra entro il 2050». Il documento preparatorio del Green New Deal, con il quale Ocasio-Cortez vuole sfidare le politiche pro-carbone di Trump e dei repubblicani, pone le basi per un impianto politico più ampio.


Progressivamente, il piano vuole «promuovere la giustizia e l’equità fermando l’oppressione delle popolazioni indigene, dei migranti, delle comunità deindustrializzate, di quelle rurali e spopolate, dei poveri, dei lavoratori a basso reddito, delle donne, degli anziani, dei disabili e dei giovani».

Inoltre la risoluzione parte dalla constatazione che buona parte della popolazione americana sta soffrendo un calo dell’aspettativa di vita. Su questo dato negativo incide l’esposizione all’inquinamento, la difficoltà di accesso al cibo sano, all’assistenza sanitaria, ad alloggi, ai trasporti e all’istruzione.

Il Green New Deal potrebbe costituire un punto fermo della campagna elettorale dei democratici per le elezioni presidenziali del 2020. Le premesse del documento sottendono a un’ammissione di colpa doverosa degli Stati Uniti, «Una delle nazioni che più ha contributo all’emmissione dei gas serra».

Le possibili conseguenze ipotizzate a corredo della parte introduttiva, delineano uno scenario apocalittico: «Il riscaldamento globale previsto di 2°C porterà a incontrollate migrazioni di massa dai Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici, a 500 miliardi di dollari bruciati per l’economia americana da oggi al 2100 e circa 350 milioni di persone nel mondo rischieranno la morte per cause correlate al riscaldamento».

Ma non ci sono solo le politiche ambientali nel Green New Deal di rooseveltiana memoria: il documento pone come pilastri delle politiche future uno stop alla stagnazione salariale e incentivi per la mobilità socio-economica.

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