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Tav, Ponti: «L’analisi costi-benefici non è perfetta, ma noi neutrali»

13 Febbraio 2019 - 10:59 Chiara Piselli
Il professore difende il suo dossier: «Con tutti i difetti che possono avere i nostri conti - afferma - sono comunque meglio dell'agire per ideologia. Restano sicuramente lo strumento migliore». E rispetto alla valutazione degli impatti ambientali: «Rigorosa e puntuale»

«Nessun atteggiamento ideologico, siamo stati neutrali». Sono queste le parole del professor Marco Guido Ponti in audizione alla commissione Trasporti della Camera il giorno dopo la pubblicazione dell’analisi costi-benefici sull’alta velocità Torino-Lione. «La neutralità del gruppo di lavoro – ha insistito Ponti – è come quella di un medico che vede il quadro clinico di un paziente con radiografie e analisi e lo vede molto ammalato. Se il medico è coscienzioso – conclude – allora risponde che il paziente è molto ammalato».

Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Il professore Ponti ha sottolineato che l’analisi potrebbe non essere perfetta («potrei elencare mille difetti») ma i conti del dossier sono stati condotti nel modo più possibile aderente alla realtà: «Con tutti i difetti che possono avere i nostri conti – afferma – sono comunque meglio dell’agire per ideologia. Restano sicuramente lo strumento migliore».

E ancora: «Se l’analisi è manipolabile? Sì certo, ad esempio sui parametri di ingresso. Ma altri metodi sono molto più manipolabili e infatti non sono usati».Rispetto alla continuità con gli esecutivi precedenti, Ponti conferma che l’aderenza «con quanto fatto con il ministro precedente e sul metodo portato avanti nello studio è completa:ci riteniamo in perfetta continuitàmetodologica con quanto operato da amministrazione precedente».

Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Quanto alla valutazione sugli impatti ambientali, Francesco Ramella, altro componente del gruppo di lavoro del Mit,assicura che è stata rigorosa e puntuale. «Sono stati usati criteri europei – spiega – sono molto più severi di quelli usati nel resto del mondo». «Chi ci critica – prosegue – dice che non sono stati considerati i benefici ambientali: non èvero. Anzi, abbiamo fatto un passo in piùevidenziando che i danni ambientali sono piùelevati nelle zone alpine».

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