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La spazzatura spaziale si accumula? La soluzione è nei satelliti spazzini

19 Febbraio 2019 - 21:22 Juanne Pili
Già nell’estate 2018 dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) è stato reso operativo il piccolo satellite sperimentale «RemoveDebris»

La spazzatura spaziale, cioè i detriti che abbiamo abbandonato in orbita durante tutte le missioni effettuate dagli anni ’50 a oggi, è un problema. Sono tanti i frammenti di grandi dimensioni e i satelliti in disuso che ruotano attorno alla bassa orbita terrestre, minacciando di far danni, nonostante l’impatto con l’atmosfera riesca a distruggerne un gran numero. Solo nel 2014 sono stati stimati 20 mila frammenti nell’orbita più bassa. Cosa si potrebbe fare per smaltirli? Già nell’estate 2018 dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) è stato reso operativo il piccolo satellite sperimentale RemoveDebris. Il suo compito: quello di «spazzino spaziale».

Il satellite è dotato di vari sistemi, tra cui uno di telerilevamento laser, il Lidar: Ne avevamo trattato parlando della possibilità di introdurre delle intelligenze artificiali nel ruolo di giudici di gara in certi sport. Saper valutare una prestazione sportiva significa anche avere un'idea molto precisa della posizione di corpi e oggetti in movimento, questo vale anche se si devono smaltire degli oggetti in orbita. Con l’aiuto dei laser questo sistema sarà in grado di catturare i detriti che si muovono ad alta velocità nello Spazio. Non solo quindi individuarli, ma afferrarli. A questo scopo è stato progettato un vero e proprio «arpione» che si muove a una velocità di 20 metri al secondo. L’ultimo test è atteso per marzo e riguarderà l’utilizzo di una rete di bordo.

Come dimostra un video reso pubblico su YouTube dall’Università del Surrey, l’arpione ha dimostrato di saper fare il suo lavoro. Il satellite, poi, gonfierà una vela che trascinerà i detriti nell'atmosfera terrestre, dove si disintegrerà. Il progetto RemoveDEBRIS coinvolge diversi paesi, dimostrando l’importanza di unire le forze e le competenze per vincere le prossime sfide spaziali, specialmente quando si tratta di tenere pulito lo Spazio. I detriti spaziali infatti sono pericolosi per i sistemi di comunicazione satellitare.

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