YouTube di nuovo nei guai? Niente pubblicità per i video dei no-vax

Molte aziende non hanno gradito l’accostamento tra le loro pubblicità e i contenuti complottisti sui vaccini. Esattamente come successo nel recente caso sulla pedofilia, YouTube ha scelto di demonetizzare questi contenuti

«Il movimento no-vax è pericoloso quanto HIV, Ebola e riscaldamento globale». Questa è l’opinione dell’Organizzazione mondiale della sanità ma dubitiamo che ai no-vax più convinti interessi particolarmente. Il giudizio dell'Oms potrebbe interessare invece YouTube, che si sta distanziando il più possibile dai contenuti anti-vaccino. La piattaforma è mossa – ma questa ormai è la prassi – dalla preoccupazione di danneggiare l’immagine delle compagnie che pagano per avere spazi pubblicitari prima dei video del sito.​


YouTube sta ancora subendo le ripercussioni del recente scandalo pedofilia, costato il (momentaneo) addio di Disney, Nestlé, Hasbro ed Epic Games. In un contesto già complesso, un’inchiesta di BuzzFeed ha mostrato come YouTube raccomandi e monetizzi senza distinzione contenuti pro e no-vax. Brand come Vitacost, e-commerce di vitamine e prodotti organici, o Nomad Health, che si occupa di tecnologia medica, non hanno gradito l'associazione con una delle più gravi minacce alla salute nel mondo. Hanno bloccato i pagamenti a YouTube, spingendo il sito a un’ennesima corsa ai ripari.


YouTube ha sospeso la pubblicità su canali come VAXXED TV, LarryCook333 and iHealthTube, centri nevralgici dell’informazione no-vax. Questo non vuol dire che li ha rimossi, almeno non ancora; semplicemente non ci guadagna più nessuno, né la piattaforma, né i proprietari del canale.

Il sito ha anche aggiunto ad alcuni dei video no-vax più visti un pannello informazioni, una specie di disclaimer presente anche su video cospirativi che negano il cambiamento climatico, o l’atterraggio sulla luna. Nel caso specifico dei no-vax, questi pannelli contengono link a pagine Wikipedia sull’esitazione vaccinale e sul vaccino MMR, particolarmente importante e particolarmente temuto dal movimento no-vax. Sottolineamo che questo pannello è presente negli screenshot di BuzzFeed, ma non sono apparsi nella verifica che abbiamo condotto oggi, visitando gli stessi video anti-vaccino da un browser incognito senza cronologia.

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Dov'è il pannello informativo?

È qualcosa, ma non ancora abbastanza. A fronte del rischio rappresentato dai no-vax, è facile immaginare che molti governi siano interessati a imporre leggi volte a regolare il contenuto di YouTube. Se vuole evitare ingerenze esterne, la piattaforma di Google deve trovare un modo per correggere moderazione e algoritmo di ricerca.

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