Reddito di cittadinanza, tutto pronto ma si teme l’assalto 

Isee alla mano, Poste italiane invita a presentarsi a scaglioni poiché «si procederà in ordine alfabetico». Il ministero del Lavoro: «Non c’è un criterio temporale per l’ammissione della domanda»

Nel primo giorno della raccolta delle domande per il reddito di cittadinanza, il timore è che gli sportelli vengano presi d'assalto. Inps, Poste e Caf fanno sapere di essere pronti a gestire grandi numeri ma parallelamente lanciano un appello a tutti i cittadini: «Non tutti insieme, c'è tempo per tutto il mese di marzo». E anche dal ministero del Lavoro viene diffusa l'ennesima rassicurazione a riguardo: «Non c'è un criterio temporale per l'ammissione della domanda».


Isee alla mano, Poste italiane invita a presentarsi a scaglioni poiché, fa sapere, «si procederà in ordine alfabetico». Dunque, si partirà con i cognomi che iniziano per A e per B, giovedì sarà la volta della C; venerdì D e F e così via. Caf e sindacati hanno stampato volantini e opuscoli informativi per orientare i richiedenti e si dicono disponibili ad accogliere tutti, rigorosamente gratis, dal momento che è stata stipulata una convenzione con l'Inps. Intanto, sono state allertate le forze dell'ordine affinché si tengano pronte a intervenire in caso di episodi di caos.


Oltre agli uffici postali, la richiesta può essere presentata ai Centri di assistenza fiscale e online, sul sito dedicato, ma in questo caso occorre essere in possesso dello Spid, il sistema pubblico di identità digitale. Dopo aver presentato la domanda, l'Inps verificherà i requisiti e i Caf trasmetteranno le domande di marzo entro il 15 aprile. A quel punto, l'istituto comunicherà se la domanda è stata accolta o respinta, cosa che accadrà dal 15 aprile stesso. Comunicazione che arriverà tramite email o sms. Subito dopo le Poste comunicheranno quando e in quale ufficio postale ritirare la PostePay. Infine, la carta sarà consegnata precaricata e già attiva, insieme al relativo pin.

Secondo i primi calcoli della consulta nazionale dei Caf, i pagamenti arriveranno intorno ai primi giorni di maggio (compreso l'arretrato di aprile). Dopo di che si apre la seconda fase in cui il beneficiario viene convocato dai Centri per l'impiego per sottoscrivere un patto per il lavoro, oppure dai Comuni per sottoscrivere un patto per l'inclusione sociale. Secondo i calcoli dell'Istat, il Reddito di cittadinanza potrebbe interessare 1 milione e 308 mila famiglie e 2 milioni e 706 mila individui: di questi un terzo circa (897 mila) avrà l'obbligo di aderire al Patto per il lavoro.

Si stima che la maggior parte dei destinatari della misura (circa 600 mila) abbia la licenza media o nessun titolo di studio. Siamo di fronte a disoccupati in 492 mila casi e casalinghe in 373 mila. Una delle difficoltà maggiori sarà per i Centri per l'impiego quella di trovare un'offerta di lavoro congrua con le loro caratteristiche. Ed è qui che che entra in gioco la figura dei navigator su cui è ancora alta la tensione tra Governo e Regioni. Per ultimo, l'ipotesi di inserirne 4500 nei Centri per l'impiego, senza concorso e con contratti a tempo determinato, è stata respinta dalle Regioni.

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