In Evidenza ENISiriaUSA
ESTERIMulteRussiaWeb

Russia: multe a chi non rispetta le «autorità statali» in rete

07 Marzo 2019 - 14:07 OPEN
La Duma ha approvato in ultima lettura un disegno di legge che andrà a punire con sanzioni fino ai 4 mila euro chi «offende gli organi di potere e i simboli dello Stato». È stata approvata anche una legge anti fake

Insultare gli esponenti politici in rete, criticare l'inno oppure postare foto della bandiera deturpata. Presto in Russia non sarà più possibile farlo. La Duma, la camera bassa del Parlamento russo, ha approvato in terza e ultima lettura un progetto di legge che introduce sanzioni dai 30 mila ai 300 mila rubli (dai 400 ai 4 mila euro) a chi non rispetta in rete le autorità, i simboli dello Stato (come l'inno e la bandiera), la Costituzione e gli organi del potere come il Presidente, il Parlamento e la magistratura.

La punizione scatterà dalla seconda violazione (multa prevista fino ai 100 mila rubli), mentre alla terza la multa può arrivare al massimo, appunto, a 300 mila. I contenuti pubblicati in rete e ritenuti «palesemente offensivi» verranno bloccati.

Come riporta Novaya Gazeta il disegno di legge è stato accolto in ultima lettura e ora si aspetta la conversione. Il deputato Dmitrij Viatkin, uno dei firmatari della proposta, ha assicurato che verranno puniti solo «insulti gravi e un linguaggio eccessivamente volgare».

Nella stessa giornata la Duma ha accolto poi un altro disegno di legge: quello sulle fake news. La norma prevede il divieto di pubblicazione, sui «media online» e nelle reti «d'informazione e telecomunicazione», di «notizie non verificate presentate come fatti» e dà il potere alle autorità di bloccare le testate che non «rimuovono immediatamente» i contenuti giudicati come fake news.

Fa sorridere, però, che mentre la legge sulle bufale ha avuto grande risonanza ed è stata pubblicata, oltre che da agenzia stampa russe, anche da megafoni del potere come l'ormai noto Sputniknews, quella sul blocco delle offese rivolte alle autorità in rete è invece passata più in sordina.

Articoli di ESTERI più letti