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Morte Imane Fadil, Ruby: «Non la conoscevo, ma come me voleva una vita diversa»

19 Marzo 2019 - 12:13 Redazione
Durante un colloquio con Il Fatto Quotidiano, l'ex Ruby Rubacuori ha dichiarato: «Non mi ricordo di averla conosciuta personalmente. Mi sembra una storia surreale, non voglio contribuire alla spettacolarizzazione»

Complice la misteriosa morte di Imane Fadil, dopo anni di silenzio, Karima El Marough è tornata a a parlare del caso Ruby. Rintracciata da Il Fatto Quotidiano, la ragazza, ormai ventisettenne, ha risposto alle domande di Ferruccio Sansa e raccontato di non aver mai incontrato Imane Fadil: «Povera Imane, provo pena per lei, che fine terribile», ha commentato.

«Non mi ricordo di averla conosciuta personalmente. Mi sembra una storia surreale, non voglio contribuire alla spettacolarizzazione. Spero che si faccia chiarezza su quello che è successo», ha puntualizzato Karima.

Empatizzando per la tragica morte della modella 34enne, l’ex Ruby Rubacuori ha spiegato al Fatto: «Eravamo simili: volevamo solo un’altra vita», quell’altra vita che Karima sta cercando di costruirsi lontano dai riflettori della cronaca e dei giornalisti che la cercano sempre e solo per parlare delle cene eleganti di Silvio Berlusconi ad Arcore e dei processi a lui collegati.

«Voi giornalisti mi cercate soltanto per parlare di Berlusconi. Non vi interessa niente che io vi racconti la mia nuova vita, le attività che sto cercando di mettere in piedi. Io sono diventata una persona diversa, ho il diritto di non essere cercata solo per parlare del passato», ha sottolineato Karima, ribadendo il desiderio di «lasciarsi tutto alle spalle, vivere con il mio compagno e mia figlia».

Nel frattempo, nella giornata del 19 marzo, a margine di un’udienza nell’ambito del Ruby Ter, la difesa di Silvio Berlusconi, rappresentata dall’avvocato Federico Cecconi, ha commentato il decesso della modella 34enne sostenendo che «a livello tecnico-processuale la morte di Imane Fadil ci danneggia perché le sue dichiarazioni entrano direttamente nel processo e non possiamo fare il controesame».

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