Il leghista Borghi rilancia: «Alle Europee? Saremo il primo partito e cambieremo le regole della Ue»

«Accettiamo tutto dall’Europa? Qual è il limite?», si chiede il deputato della Lega. E sull’euro: «O si risolve alla radice, per esempio con un vero intervento della Banca Centrale europea, oppure tutto deve essere rimesso in discussione»

L’Europa? «Vantaggi e svantaggi, ma fino a dove si può arrivare?». Se lo chiede il deputato della Lega Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera, a margine del convengo Quali idee per la nuova Europa? Ricette a confronto a Montecitorio.


«Se la comunità prende decisioni per noi svantaggiose – dice Borghi – che facciamo, le accettiamo perché siamo europeisti a prescindere? Accettiamo tutte le decisioni? Se si decidesse che ci devono essere le leggi razziali perché lo dice la maggioranza dell’Unione europea che facciamo, accettiamo?».


Una provocazione, assicura. Borghi aveva fatto parlare di sè nei giorni corsi per un’accesa querelle su Twitter con il responsabile media dell’Europarlamento a Roma. E sulle prossime elezioni europee: «La sfida è riuscire a essere il primo partito del nuovo Parlamento europeo per poter essere l’aggregante e imporre modifiche radicali rispetto all’Europa attuale», spiega il leghista.

E sull’euro? «È nota la mia posizione critica sulla moneta unica. Il fatto stesso che esista lo spread e che l’euro consenta la formazione dello spread all’interno del’Unione europea è qualcosa che crea difficoltà agli Stati che hanno pù bisogno di recuperare», dice il deputato della Lega.

«Anche ora che lo spread è basso, l’Italia si deve finanziare a tassi superiori rispetto alla Germania: stiamo parlando di un problema serio. O si risolve alla radice, per esempio con un vero intervento della Banca Centrale europea, oppure tutto deve essere rimesso in discussione. Non è possibile che chi ha già bisogno di crescere sia penalizzato dal sistema stesso dell’Europa».

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