Quagliarella e Kean: il vecchio e il bambino in gol nella stessa settimana

di OPEN

Col gol contro il Liechtenstein Quagliarella è diventato il marcatore più anziano della storia della Nazionale. Pochi giorni fa aveva segnato Kean, classe 2000

Moise Kean, classe 2000. Fabio Quagliarella, classe 1983. Uno appartiene alla generazione Z, l'altro a quella dei Millennials. Hanno segnato nella stessa settimana, fissando due record personali: Kean è il primo marcatore della Nazionale nato nel 2000.


Quagliarella è il più vecchio: con la doppietta contro il Liechtenstein ha superato Christian Panucci. Quagliarella ha segnato a 36 anni e 54 giorni. Panucci si era fermato a 35 anni e due mesi.


Se non fosse stato per Bruno Nicolè, che è ancora il più giovane marcatore della Nazionale, avremmo fissato un record ancora più sfizioso. Ma i numeri sono cose da nerd: quello che conta è che dopo l'esclusione dal mondiale, l'Italia – seppur con due avversari di piccolo calibro – è ripartita.

Con Mancini in panchina e il "vecchio e il bambino" (anzi, i bambini) in campo, il cammino verso la qualificazione agli europei procede spedito. Un esempio di "solidarietà generazionale" che manca nella vita di tutti i giorni ma che almeno ritroviamo su un campo di calcio.

Mancini: «Fabio non è a gettone, è qui perché se lo merita»

Quaglierella, in realtà, ha fissato un doppio record personale: quella contro il Liechtenstein è la sua prima partita da titolare in Nazionale dopo 9 anni. L'ultima volta aveva giocato contro la Svizzera (era il 2010) e aveva fatto gol. «Fabio non è a gettone, è qui perché se lo merita», ha detto Mancini.

E ha ragione. A 36 anni suonati, l'attaccante della Sampdoria è in testa alla classifica marcatori con 21 gol, davanti a Cristiano Ronaldo (che ne ha fatti 19). Gli ultimi minuti con la Finlandia – 10 minuti di fuoco – hanno fugato ogni dubbio. L'età è relativa, come il tempo. Quagliarella può giocare e segnare ancora. L'Italia – forse – sarà salvata dai ragazzini. Ma i vecchi non stanno a guardare.