Lega e 5 stelle cambiano idea: l’emendamento sul revenge porn passa all’unanimità

di OPEN

Accordo raggiunto in commissione Giustizia nel pomeriggio e confermato dal voto in aula a Montecitorio. La Lega ha invece ritirato l’emendamento sulla castrazione chimica, evitando al governo di non avere i numeri per farlo passare

Nessun voto contrario e standing ovationfinale in aula. I partiti hanno dato una prova di compattezza, con l'opposizione che non ha presentato richieste di modifica (sub-emendamenti) al provvedimento sul revenge porn e la maggioranza che ha proposto un testo che è stato condiviso all'unanimità. L'intesa raggiunta in commissione Giustizia sul revengeporn è stata sancita anche nell'aula della Camera, che aveva ripreso dopo una settimana l'esame sul disegno di legge sul Codice rosso.


La votazione si è conclusa con 461 voti a favore e nessun contrario. Chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, verrà punito con la reclusione da uno a sei anni e la multa da 5000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o il video li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate.


La discussione su questa parte del disegno di legge relativa alla violenza sulle donne era stata interrotta una settimana fa, a causa di posizioni differenti all'interno del governo. Lega e 5 Stelle avevano votato contro le proposte delle opposizioni (sia quella presentata da Laura Boldrini che quella di Forza Italia), una parte delle quali aveva occupato i banchi dell'esecutivo. Poi il Movimento 5 Stelle aveva annunciato in una conferenza stampa al Senato la presentazionedi un proprio disegno di legge sul tema.

Ma il segnale più forte per il governo arriva dalla Lega, che dopo aver difeso per una settimana il provvedimento sulla castrazione chimica ha ritirato l'emendamento sul tema. Non avrebbe incassato il sostegno dei 5 Stelle, mettendo dunque in difficoltà la maggioranza e dando un segnale evidente delle divisione interne. Tutto evitato, al momento.

«Siamo consapevoli – ha detto il ministro Giulia Bongiorno – che questo emendamento, in questa fase, non è condiviso dal M5S. Abbiamo una priorità, in questo momento, che è quella di fare andare avanti in maniera compatta il Governo e questo provvedimentocontro la violenza sulle donne».

«Bene l’emendamento unitario sul revengeporn – ha commentato Luigi Di Maio su Twitter -Ora approviamolo, ma poi portiamo subito in aula la legge della senatrice del Movimento 5 Stelle Elvira Evangelista per regolamentare la materia nel suo insieme. Lo dobbiamo alle vittime e alle loro famiglie»

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