Orbán e Le Pen disertano l’incontro di Salvini con i sovranisti

Per la Lega però «non c’è nessuna divisione», mentre l’esponente francese ha chiesto al segretario del Carroccio di cercare nuovi alleati

Matteo Salvini aprirà la campagna elettorale per le Europee lunedì 8 aprile a Milano. Ma dal progetto della «Lega dei popoli» che punta a riunire i partiti sovranisti in vista delle elezioni del 26 maggio, si sfilano due ‘amici’ del vice-premier: Marine Le Pen e Viktor Orban, segno che la corsa per Bruxelles è capace di dividere anche chi finora si era dichiarato profonda sintonia politica. La Lega si è affrettata a spiegare che non c’è «nessuna divisione» e che la partecipazione dei due esponenti non era prevista. Marco Zanni, responsabile Esteri del partito, ha detto: «Matteo Salvini lancerà in conferenza stampa la sua chiamata all’unità di tutti i partiti che vogliono cambiare questa Europa. Nessuna divisione, nessuno sgarbo, ma un primo passo per allargare la nostra famiglia». Ma l’assenza di Orban e Le Pen pesano molto ed è stata proprio la leader del partito di estrema destra Rassemblement National a spiegare di avere chiesto a Salvini«di trovare nuovi alleati. Noi saremo più numerosi, questo è sicuro, ma è chiaro che vogliamo allargarci».


A Milano arriveranno invece gli esponenti del partito tedesco di estrema destra dell’Afd, che teorizza l’abolizione del parlamento europeo e la fine dell’islamizzazione dell’Europa. Le Pen e il presidente ungherese hanno motivato in modo diverso la loro assenza: la leader del partito di estrema destra Rassemblement National non andrà all’appuntamento milanese perché «impegnata nella campagna elettorale»: questo fine settimana in Bretagna, mentre la prossima «ha in agenda altri appuntamenti in Francia», spiega il portavoce del suo partito Alain Vizier. A ottobre il leader leghista e Marine Le Pen avevano presentato a Roma il «Fronte delle Libertà» nella sede del sindacato Ugl. Un primo passo in vista delle Europee in cui però i due esponenti avevano precisato di non stare lavorando a una lista comune.


I rapporti di forza tra i due, rispetto a qualche anno fa, sono ormai invertiti e secondo numerosi sondaggi Salvini potrebbe essere la figura principale del gruppo Enf (Europa delle Nazioni e della Libertà) dato in crescita proprio grazie a lui. Ma il segretario del Carroccio punterebbe a creare un unico grande gruppo che raccolga sia l’Enf che i conservatori dell’Ecr: per questo deve convincere sia i polacchi del PiS che il partito di Le Pen. L’alleanza con i polacchi guidati da Jaroslaw Kaczynski sembra ormai sfumata, visto la bocciatura dell’idea di partito unico. A questo si è aggiunta la visita di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) a Varsavia con il presidente del partito della destra polacca solo il 3 aprile. «Prima del voto non è possibile arrivare a una lista unitaria di tutti i sovranisti. Non si poteva chiedere ai conservatori, la terza famiglia politica del partito, di sciogliere il loro gruppo».

Diverso il discorso per il premier ungherese Orban: i popolari europei hanno recentemente sospeso lui e il suo partito (Fidesz) dal parlamento comunitario dopo che alcuni membri, tra cui Jean Claude Juncker, ne avevano chiesto la sospensione. All’incontro organizzato da Salvini non ci sarà neppure alcun rappresentante del suo partito Fidesz. Lo ha confermato una fonte vicina al giornale Nepszava. secondo cui il premier ungherese non vorrebbe rompere con il Partito popolare europeo e spera così di evitare l’espulsione e anzi di spostare a destra il Ppe dopo le elezioni. Solo ad agosto, a Milano, Orban aveva definito Salvini «il suo eroe perché ha dimostrato che i migranti si possono fermare anche via mare».

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