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Orbán e le dichiarazioni scioccanti sull’Europa: «Ungheria regime illiberale? Missione compiuta»

29 Luglio 2019 - 17:00 Felice Florio
«Il rapporto fra individuo e comunità nazionale è stato ridefinito in Ungheria, la nazione sovrana è più importante della libertà individuale»

Mentre era di ritorno dalla Romania, dove ha partecipato a un evento della minoranza magiara nel Paese confinante, Viktor Orbán ha rilasciato dichiarazioni molto forti. Il presidente ungherese ha esordito esultando per quella che, secondo lui, è stata una trasformazione positiva del suo Stato: «Il regime illiberale, in Ungheria, è compiuto – ha affermato con voce inorgoglita -. Il nostro obiettivo, nei prossimi 15 anni, è lottare contro il liberalismo nel resto d’Europa». Nel 2014, sempre alla stessa festa magiara, Orbán aveva parlato della stessa idea, quella cioè di rendere l’Ungheria «un regime illiberale». Dopo cinque anni, il presidente sostiene di esserci riuscito. «Il rapporto fra individuo e comunità nazionale è stato ridefinito in Ungheria, la nazione sovrana è più importante della libertà individuale», ha detto Orbán.

Rapporti incrinati con l’Europa

Poi Orbán è entrato nel dettaglio di quella che è la sua concezione di Europa. Secondo il presidente, le democrazie dell’Ue «cercano di costruire un impero universale liberale e tendono a demolire i confini e mettere in pericolo le identità». Invece, stando alle sue parole, il regime in Ungheria difenderebbe i cittadini, opponendosi all’universalismo liberale. Ma oltre alle dichiarazioni, Orbán è passato anche ai fatti: ha respinto l’iniziativa Ue di esaminare lo stato del diritto in Ungheria secondo la procedura dell’articolo 7 del Trattato. «Avremo lotte da combattere, nel futuro, in questo campo», ha ammonito. Contestualmente, però, ha espresso la volontà che Fidesz, il suo partito, resti nei ranghi del Partito popolare europeo, il Ppe. Attualmente sospeso dai popolari per alcune posizioni di Orbán, il presidente ha detto: «Vedremo come andrà a finire. Noi comunque vogliamo restare nel Ppe».

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