Non paga la mensa, le danno tonno e cracker. Il sindaco: «Dare un pasto diverso non è razzismo»

I genitori della bambina, entrambi stranieri, non erano in regola con i pagamenti della retta. Intervistato da Tiziana Panella su La7, il sindaco difende la scelta «È una questione di principio»

I genitori di una bambina non riescono a pagare la mensa della scuola elementare e il Comune decide di darle come pasto una scatoletta di tonno e un pacchetto di cracker. Il sindaco leghista Andrea Girardi, della piccola Minerbe, Verona, difende la scelta a Tagadà su La7: «È una questione di principio, non è corretto che ci sia qualcuno che se ne approfitti».


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La conduttrice Tiziana Panella non ci sta e incalza: «E lei fa una prova di forza con una bimba di 10 anni?», i toni si scaldano e il primo cittadino insiste: «Dare un pasto diverso non è razzismo». E la discussione poi si perde in un botta e risposta senza punti di incontro.

Il primo cittadino è al centro delle polemiche dopo che la storia ha assunto ancora più rilievo grazie alla generosità del calciatore dell'Inter Antonio Candreva, che si è offerto di pagare per un anno la mensa non solo alla bambina in questione, ma anche agli altri 30 bambini della scuola elementare di Minerbe.

Non paga la mensa, le danno tonno e cracker. Il sindaco: «Dare un pasto diverso non è razzismo» foto 1

Ansa | Antonio Candreva, 32 anni, con la maglia della Nazionale

Durante il programma radiofonico La Zanzara, la sera del 9 aprile, il sindaco Girardi ha affermato che «non prenderà soldi da Candreva: come lui hanno scritto in tanti, ma il Comune non accetterà questi soldi. Al massimo, come contributo una tantum, li accetterà la scuola».

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