«Gli insegnanti devono essere protetti dalle molestie sessuali»: la denuncia arriva dal Regno Unito

Gli studenti sono sempre più spesso i colpevoli: cellulari, internet e photoshop le armi

L'insegnamento è la professione più scelta dalle donne laureate del Regno Unito; questa nuova generazione di educatrici sta però affrontando un nuovo genere di problemi. Secondo Chris Keates, segretario generale di uno dei più importanti sindacati di insegnanti del paese, molte donne nelle scuole non sono adeguatamente protette dalle molestie sessuali online da parte degli studenti.


Si parte dall'upskirting – immagini rubate di biancheria e parti intime femminili - e si arriva ai volti photoshoppati su immagini pornografiche: tutto postato e diffuso in rete, principalmente da ragazzi delle scuole secondarie. Per Keates, però, né il governo né le scuole stanno affrontando il problema con la dovuta serietà.


Le leggi contro le immagini rubate o modificate cambiano passando da Londra a Belfast. Molte scuole si rifiutano di perseguire legalmente i loro alunni, anche quando le responsabilità sono conclamate, e le insegnanti coinvolte non possono confrontarsi con i colleghi per le normative a tutela dei minori. 

In Italia l'argomento è ancora lontano dall'essere affrontato a livello pubblico, sebbene ci sia maggiore attenzione alle modalità di interazione tra insegnanti e genitori. Esistono, però, delle indicazioni del garante della Privacy: in classe tutti hanno diritto a veder tutelata la propria immagine e la propria dignità.

Qualsiasi video o foto deve essere scattata rispettando questo principio: se si registra una lezione per aiutarsi nello studio, non c’è nulla di male; ma se si registra di nascosto per poi pubblicare su internet si può incorrere in sanzioni disciplinari e pecuniarie – nei casi più gravi potrebbe trattarsi di un vero e proprio reato

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