Mattarella all’altare della patria

Mentre Matteo Salvini ha preferito non partecipare alle celebrazioni, Di Maio è andato nella sinagoga romana, mentre Raggi e Conte hanno partecipato alle celebrazioni davanti alle Fosse Ardeatine

Si è avvicinato all’Altare della Patria, mentre la banda delle forze armate intonava l’inno nazionale e ha deposto la corona d’alloro al monumento del Milite ignoto, mentre la folla lo applaudiva festante. È così che Sergio Mattarella ha dato il via alle celebrazioni del 25 aprile.


Con lui alla cerimonia anche il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte; la ministra della Difesa Elisabetta Trenta; Nicola Zingaretti, ma anche i vertici militari. Il premier, invece, ha deposto una corona d’alloro davanti al sacrario delle Fosse Ardeatine in omaggio alle 335 persone trucidate il 24 marzo del 1944.


«Il 25 aprile è la festa di tutti», ha detto Conte. E a chi gli ha chiesto di Matteo Salvini che ha deciso non prendere parte alle celebrazioni, ha risposto: «Oggi è una giornata di festa, non facciamo polemiche».

Presente anche la sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha commentato su Facebook: «Celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. La nostra democrazia è fondata sulla libertà, sui diritti e sull’antifascismo: non dobbiamo mai dimenticarlo. Bisogna contrastare ogni tentativo di cancellare la nostra storia e ogni forma di violenza e di discriminazione».

Luigi Di Maio invece ha preso parte alla cerimonia nella sinagoga romana, dove è entrato indossando la tradizionale kippah. Su Facebook Di Maio aveva detto di non essere interessato alle interpretazioni «rosse» della festa. Insieme al lui in sinagoga il ministro della  Giustizia, Alfonso Bonafede, e della Sanità, Giulia Grillo.

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