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Torino, Salvini: «​​​​​​​O L’Europa si salva adesso, o diventa un Califfato islamico dove campano i Soros di turno»

28 Aprile 2019 - 11:41 Redazione
Dal capoluogo piemontese il ministro dell'Interno ha lanciato la campagna elettorale per le regionali. E sulle elezioni europee è arrivato l'attacco all'estremismo islamico e alla sinistra: «Finchè ci sono io non entra nessuno, non saranno quattro zecche a spaventarmi»

Da Torino Salvini ha lanciato la sfida a Sergio Chiamparino, il governatore di centrosinistra del Piemonte. Dal cuore del capoluogo piemontese il leader della Lega ha messo la sua firma sulla campagna elettorale in vista delle amministrative e delle regionali che anche quest’anno, come nel 2014, si svolgeranno in concomitanza con le europee del prossimo 26 maggio. Il vicepremier va all’attacco della sinistra: «Finchè ci sono io non entra nessuno, non saranno quattro zecche a spaventarmi». Ma in particolare il ministro dell’Interno ne ha approfittato per rincarare la dose in vista del voto per il Parlamento europeo dove la Lega, appartenente al gruppo L’Europa delle Nazioni e della Libertà (Enf), di cui fanno parte anche l’ex fronte nazionale di Marine Le Pen,è al momento il primo partito italiano:«O L’Europa si salva adesso o l’Europa nei prossimi cinque anni va a morire», ha dichiarato dal palco Matteo Salvini.

«Ci sono interi quartieri dicittà, penso a Marsiglia, penso a Parigi, penso a Bruxelles, penso a Manchester che non sono più città europee, non sono più città occidentali e li abbiamo visti,ahimè, i risultati e i bagni di sangue» ha sottolineato il vicepremier.«Si è permesso tutto a tutti, e non c’è più il controllo, non c’è più la legge, non c’è più il rispetto. O riprendiamo in mano l’Europa adesso e facciamo in Europa quello che noi come Lega stiamo cercando di fare in Italia oppure l’Europa diventa un Califatto islamico senza speranza, senza lavoro, senza futuro dove campano i banchieri, i finanzieri, i Soros di turno». «Il Movimento 5 Stelle è un po’ bastian contrario: un po’ sono per i porti chiusi, un po’ semichiusi ma finché faccio il ministro dell’Interno in Italia non si arriva», ha detto ancora Salvini, «ho preso questo impegno, mi è costato una sequela di denunce, attacchi ma sappiano che più mi attaccano più vado avanti e non mi fermo. Non saranno quattro zecche a spaventarmi».

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