Lombardia, sindaci cercansi. Il 26 maggio si vota per le amministrative ma mancano i candidati

Nella regione più popolosa d’Italia, 3,4 milioni di cittadini andranno a votare per eleggere i consigli comunali di 995 città. Fanno discutere i casi dei cinque comuni dove non si è candidato nessuno e quelli delle centinaia di cittadine dove si è presentata una sola lista

Manca meno di un mese alle elezioni europee e comunali, fissate per il 26 maggio. Ma in alcuni paesi italiani non c'è proprio nessuno da votare: solo in Lombardia, sono cinque i comuni dove non si è presentato alcun candidato e quindi, d'ufficio, partirà il commissariamento. E non solo. Ci sono anche i casi in cui la scelta del sindaco non sarà molto difficile: in molti comuni si è presentata una sola lista. 


Fra poche settimane 3,4 milioni di cittadini eleggeranno 995 nuovi consigli comunali. Bergamo, Cremona e Pavia le tre città più importanti, tutte capoluoghi di provincia. La provincia di Bergamo che si caratterizza per il fenomeno delle candidature non pervenute. Su 69 comuni che andranno al voto, in 35 si potrà votare una sola lista, l'unica che è stata presentata. In tre paesi, invece, sarà il commissario prefettizio a svolgere l'incarico di primo cittadino.


Si trovano entrambi in provincia di Como gli altri due dei cinque comuni senza nemmeno un candidato. Da segnalare il caso di Campione d'Italia, dove il fallimento del casinò ha compromesso tragicamente le casse del municipio. Con percentuali più basse ma comunque rilevanti, sono 23 i paesi che vedranno elezioni monolista.. L'unica provincia lombarda dove in tutti i comuni da rinnovare si sono presentate almeno due liste e quella di Cremona. Persino nel milanese, in tre comuni, i cittadini avranno un solo sindaco da poter votare.

Sarà lo stipendio, nei comuni più piccoli irrisorio, a non attrarre più nessuno per ricoprire la carica di primo cittadino. Sarà che i vincoli di bilancio spesso rendono pressoché inesistente l'iniziativa comunale. O ancora, le responsabilità connesse all'incarico. Fatto sta che le elezioni amministrative, un tempo in grado di catalizzare la vita sociale proprio perché più vicine alle singole persone, oggi sembrano soffrire di un disinteresse generale. Anche se, va detto, è una malattia che riguarda soprattutto i centri abitati più piccoli.

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