Tutti in coda per riscattare gli anni di laurea: +200% di richieste rispetto a un anno fa

Con la possibilità del pensionamento anticipato con Quota 100 e con lo “sconto” per gli anni universitari dal 1996 sono triplicate le domande all’Inps

Sarà per l'agevolazione introdotta dal cosiddetto "Decretone" che pone un tetto di 5.241 euro per anno da versare per riscattare gli anni di laurea. Sarà perché Quota 100, con il pensionamento possibile a 62 anni di età e 38 di contribuzione, ha reso più tangibile quello che per molti era solo un miraggio. Ma il numero di persone che fanno domanda per il riscatto degli anni universitari, nel mese di aprile, è triplicato.


Più 202% di domande presentaterispetto alla media mensile del 2018. Per l'esattezza, 7.020 domande ricevute dall'Inps: un totale che comprende sia i riscatti low cost, sia quelli che seguono la procedura classica.I dati dell'istituto raccontano che sono i lavoratori del settore privato a preferire il riscatto agevolato: 2.900 le domande presentate rispetto alle sole 500 pervenute dagli statali. Il motivo è semplice: rispetto alle molte tutele che permettono ai dipendenti pubblici di non preoccuparsi troppo del proprio futuro, chi lavora nel privato tende a pianificarecon più attenzione il momento in cui andrà in pensione.


L'introduzione del riscatto agevolato ha fatto da traino anche per il riscatto ordinario,che esiste ormai da anni ma in tanti ignorano. Parlare della nuova norma ha riportato al centro del dibattito questa misura. Occorre ribadire, però, che il riscatto è possibile solo per gli anni universitari frequentati a partire dal 1996. Resta l'obbligo di non avere versato i contributi prima di quell'anno: quindi potranno usufruire dello sconto solo le persone privedi anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Per richiedere il riscatto va presentata domanda all'Inps: sul suo sito c'èuna circolareche spiega comefare richiesta. Si possono riscattare:

  • i diplomi universitari(2-3 anni di durata);
  • la laurea triennale, quadriennale o a ciclo unico;
  • il diploma di specializzazione post-laurea;
  • il dottorato di ricerca (se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps).