I giovani dovranno pagarsi da soli la pensione: il report del Fmi

di Felice Florio

Le previsioni per il 2050 mettono in allarme Paesi emergenti e sviluppati. Il sistema pensionistico attuale non può reggere: bisogna aumentare l’età pensionabile e chiedere ai nuovi lavoratori di risparmiare per la propria pensione

Se non ci penseranno gli stessi giovani a mettere da parte un po’ di soldi per la propria pensione, il sistema previdenziale italiano potrebbe non farcela a garantire un’entrata per i futuri pensionati del 2050. Il report del Fmi, il Fondo monetario internazionale, traccia un quadro critico per il futuro dei nuovi lavoratori. E l’Italia è tra i paesi più esposti ai rischi di insostenibilità. Il futuro del risparmio: il ruolo del sistema pensionistico in un mondo più anziano. Il documento del Fmi, considerando il calo della fertilità e l’aumento della longevità su scala mondiale, prova a prevedere le conseguenze economiche di questa transizione demografica. E uno dei fattori di allarme è costituito proprio dal tema delle pensioni. Probabilmente, nei prossimi decenni, non potranno più essere sostenute solo dalle casse pubbliche.


I giovani dovranno pagarsi da soli la pensione: il report del Fmi foto 1


Nei grafici del Fmi, le previsioni sullo sviluppo demografico fino al 2050

Con le politiche attuali, nei paesi come l’Italia ma anche nell’economie in sviluppo, il costo per la previdenza aumenterà fino al 2,5% sul Pil. Senza rivedere la tassazione e le spese per il welfare, mantenere gli standard attuali porterebbe a una crescita incontrollata del debito pubblico. In Italia, prevede il Fmi, i giovani non hanno altra scelta: devono sia mettere da parte più soldi per il proprio fondo pensionistico, sia posticipare la data di uscita dal mondo del lavoro. Solo queste due opzioni permetterebbero di ricevere benefit pensionistici simili a quelli di oggi.

I giovani dovranno pagarsi da soli la pensione: il report del Fmi foto 2

Nella mappa pubblicata dal Fmi, i paesi colorati con le tonalità più scure sono quelli con il più alto invecchiamento demografico

Sono tre i consigli che il Fondo monetario internazionale propone ai politici dei paesi più sviluppati:

  • Incoraggiare un maggiore risparmio dei singoli lavoratori, attenuare le differenze di genere e premere affinché le persone più anziane restino nel mercato del lavoro;
  • Integrare il sistema pensionistico pubblico con uno schema contributivo finanziato dai privati;
  • Considerare le politiche del settore finanziario e del mercato del lavoro come parte di un pacchetto di riforme pensionistiche, considerando che la pensione dipenderà dalla capacità di risparmio delle famiglie e dall’abilità nella diversificazione di prodotti finanziari.

Per quanto riguarda le differenze di genere nel mondo del lavoro, il Fmi cita come esempio da seguire proprio l’Italia e la Spagna. Inoltre, scrive il Fmi, «I governi possono rendere più facile per gli anziani rimanere nel mondo del lavoro riconsiderando tasse e benefici che favoriscono il pensionamento anticipato». Per salvaguardare i giovani, il Fondo monetario internazionale chiede praticamente di seguire una direzione totalmente opposta rispetto a Quota 100.