A Bologna al via il 102° Giro d’Italia. No, i primi 8,3 chilometri non sono una passeggiata

La prima tappa del Giro è una cronometro individuale che, per diverse ragioni, sembra riassumere l’intera Corsa Rosa

Ormai ci siamo. Fra poche ore prenderà il via la centoduesima edizione del Giro d'Italia. Alle ore 16,50 la ruota del primo girino rotolerà dalla rampa di piazza Maggiore a Bologna e in pochi secondi si lascerà alle spalle la statua del Nettuno. Gli altri 175 corridori seguiranno, uno dopo l'altro, a distanza di pochi secondi, come le tessere di un domino. La prima tappa del Giro è infatti una cronometro individuale di 8,3 chilometri. Ma non sarà una passerella, perché, come è accaduto spesso nelle ultime edizioni, il percorso, insidioso, darà già qualche segnale sulle condizione dei favoriti.


La planimetria di questo primo capitolo della Corsa Rosa, infatti, questi microscopici otto chilometri rispetto ai 3.566 totali (più della distanza fra Roma e Mosca, per capirci) da pedalare prima dell'arrivo a Verona il 2 giugno, consistono in sei chilometri di pianura orizzontalissima, ma in un finale, con l'ascesa al santuario di San Luca, che potrà darci già un primo responso su chi avrà la gamba buona in questa prima fase del Giro: anche se siamo distanti dalle montagne vere e da quell'ultima settimana che, da sempre, è un muro, come le asperità che dovranno affrontare i corridori nelle tappe dolomitiche, che divide i veri campioni delle corse a tappe dagli avventurieri. 


A Bologna al via il 102° Giro d'Italia. No, i primi 8,3 chilometri non sono una passeggiata foto 1

 La planimetria della prima tappa del Giro d'Italia 2019 – sito ufficiale del Giro http://www.giroditalia.it

La planimetria, a guardarla come fosse un dipinto, pare uno stivale supino: come se negli otto chilometri iniziali gli organizzatori avessero voluto metaforicamente simboleggiare l'intera corsa, l'intero Paese, prevedendo le polemiche su un Sud non toccato dalla gara che passerà da Orbetello a L'Aquila, da Modena a Novi Ligure (città natale di Fausto Coppi), fino a Courmayeur e San Martino di Castrozza.

L'incubo San Luca

L'erta di San Luca, si diceva. Poco più di duemila metri di ascesa con pendenze medie tra l'8 e il 9%, ma con picchi massimi anche del 16%. Un assaggio di Giro condensato in pochi minuti di percorso contro il tempo. Vedremo i caschi ergonomici, le ruote profilate, gli auricolari: ma conterà prima di tutto, come sempre, la condizione. 

Questa prima tappa sembra nascondere vocazioni riassuntive anche quando si parla di favoriti. Infatti è inevitabile sottolineare come Primoz Roglic e Tom Dumoulin (vincitore nel 2017 e sul secondo gradino del podio nel 2018 dietro a Chris Froome), grandi specialisti delle cronometro, siano anche fra i favoriti alla conquista dell'ultima maglia rosa all'ombra dell'Arena. Certamente, per entrare nell'albo d'oro della corsa, daranno battaglia il nostro, eterno, Vincenzo Nibali, Simon Yates, Miguel Angel Lopez (terzo lo scorso anno) e il consueto outsider Mikel Landa, forse lo scalatore che negli ultimi anni ha convinto di più, ma raccolto di meno, soprattutto per esigenze di scuderia. Oltre ai designati contendenti del podio finale del Giro, a Bologna potrebbero avere delle possibilità Ion Izaguirre, Bob Jungels e Pavel Sivakov.

A Bologna al via il 102° Giro d'Italia. No, i primi 8,3 chilometri non sono una passeggiata foto 2

La coppa a spirale, nella presentazione della centoduesima edizione del Giro d'Italia – Ansa

Ma il tempo dei condizionali è finito. Fra poche ore a decidere sarà la strada che, dagli angoli sperduti della provincia, che saranno, come tradizione, scenario delle consuete, "fughe parenti", oggi come negli anni 30, alle metropoli, dagli scenari lunari delle vette alpine alle pianure che scorreranno velocissime come un tapis roulant, sceglierà chi, fra tutti quelli che in sella perderanno chili e suderanno litri, meriterà di scrivere il proprio nome, fra i tanti illustri che li hanno preceduti, nella coppa a spirale. 

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