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Eurovision 2019, cinque artisti da ascoltare per capire come suonerà questo festival

14 Maggio 2019 - 15:14 Valerio Berra
Tre serate. Due semifinali e una finale. Si inizia il 14 e si finisce il 18 maggio. Mahmood rappresenterà l'Italia, secondo i bookmaker è nella rosa dei dieci favoriti

È uno dei festival musicali più importanti al mondo. Ci sono tutti i Paesi dell'area europea, e non solo. L'Italia è uno di quelli che l'hanno fondato e ha diritto, insieme a altri quattro, di partecipare direttamente alle finali senza passare dalla selezione iniziale.

Questa sera, 14 maggio, inizia a Tel Aviv l'Eurovision Song Contest, il Festival di Sanremo in versione europea. Tre serate, due semifinali e poi la finale del 18 maggio. 41 cantanti sul palco, un'Europa molto allargata. Per ognuna delle semifinali ne passano 10. In finale sono già qualificate Israele, Paese ospitante, e i Big Five: Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e Germania.

Uno spettacolo atteso, una gara in cui i colori delle nazioni vengono difesi a colpi di canzoni. Eppure in Italia l'Eurovision Song Contest non è mai stato molto seguito. Addirittura per anni non è proprio stato trasmesso dalla reti nazionali. Negli ultimi anni tempi l'interesse si è riacceso.

A far scattare la scintilla sono stati prima la vittoria nel 2014 della drag queen austriaca Conchita Wurst, poi la partecipazione nel 2017 di Francesco Gabbani con Occidentali's Karma e poi ora, l'esibizione di Mahmood, che porterà sul palco di Tel Aviv Soldi. Per vederlo esibirsi bisognerà aspettare la sera di sabato 18 maggio, intanto però è meglio non perdersi le prime serate.

Le performance delle ultime edizioni dell'Eurovision hanno avuto una notevole inclinazione kitsch. Indimenticabili i finlandesi Lori, che si sono esibiti vestiti da mostri, e gli estoni Winny Puhh. Per loro basta un video, quello sotto questo paragrafo.

Questa parte di show che potremmo definire freak potrebbero essere la band islandese di cui si sta parlando parecchio in questo momento. Sono gli Hatari e tutta la loro estetica riprende a piene mani dall'ambito del Bdsm. In islandese Hatari vuol dire odiatori, un nome ispirato dalla politica europea. Come hanno raccontato al quotidiano inglese The Guardian, la band è nata mentre i suoi componenti stavano facendo una passeggiata nella notte di Reykjavík, parlando dell'ascesa dei movimenti populisti in Europa. La canzone che porteranno sul palco si intitola Hatrið mun sigra che in islandese significa L'odio prevarrà. Si esibiranno nella prima semifinale.

Ma chi vincerà questa edizione dell'Eurovision?, Open ha preparato una lista di cinque cantanti da non perdersi durante le semifinali in base ai dati di PlanetWin365,  il sito di scommesse che ha stilato la lista degli artisti più quotati. Mahmood è al sesto posto.

Duncan Laurence, l'olandese cantante

Al di là dell'infantile gioco di parole da cui non poteva sottrarci, Duncan Laurence è dato come un favorito per la vittoria dello show. Si presenta con Arcade un brano pop con delle sonorità molto delicate. Duncan Laurence, classe 1994, in Olanda è conosciuto per aver vinto il talent show The Voice. Arcade è il suo primo singolo.

Sergey Lazarev, il russo dell'epic pop

Classificatosi terzo nell'edizione del 2016 dell'Eurovision Song Contest, il brano portato da Sergey a questa edizione dello show è qualcosa che in Italia non è molto diffuso. Pop, certo, ma con sonorità un po' gothic e accenni di lirica. Come se gli Evanescence avessero deciso di ripulire il loro repertorio per partecipare al Festival di Sanremo. Il brano che porta si intitola Scream.

John Lundvik, lo svedese campione d'atletica

Anche qui siamo nel mondo del pop, un po' contaminato da elementi R'n'B. Il brano presentato da John Lundvik si intitola Too late for love. Il cantante svedese, di origini britanniche, ha avuto un passato nell'atletica leggera, strappando anche una medaglia di bronzo ai campionati svedesi del 2005. Lundvick si gioca una doppia possibilità all'Eurovision: è autore del brano portato da Michael Rice, che gareggia per il Regno Unito.

Luca Hänni, il Despacito svizzero

Per adesso le montagne che ci separano dalla Svizzera ci hanno protetto. Ma c'è il rischio che il nuovo Despacito non arrivi dalle spiagge portoricane ma dalle cime innevate della Svizzera. Luca Hänni porterà all'Eurovision la sua She Got Me, lentone con influenze reggaeton.

Bilal Hassani, parrucca bionda e voce stupenda

Bilal Hassani è un cantanspete francese di origini marocchine. Sul palco di Tel Aviv porterà Roi. Giovanissimo, classe 1999, il video del suo singolo inizia mentre indossa la parrucca bionda con cui è diventato famoso. Bilal è fortissimo sui web, il suo canale YouTube ha quasi un milione di iscritti. Ai suoi follower non parla solo di musica, ma anche di come si trasforma in una drag queen.

 

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