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Cucchi, il carabiniere che ha fatto riaprire il caso rischia il processo. E denuncia: «Vogliono delegittimarmi»

15 Maggio 2019 - 15:52 Redazione
Richiesta di rinvio a giudizio per il carabiniere, testimone nel caso Cucchi 

«Non è la prima volta che vengono fatti dei tentativi per delegittimarmi. Infatti ci sono anche altri procedimenti penali a mio carico e lo dimostra anche il fatto che il 21 maggio sono parte offesa nel processo Cucchi (quello sui falsi e sui depistaggi, ndr). Mi aspettavo mi potessero fare qualcosa, certo non mi aspettavo una cosa del genere». E’ il commento di Riccardo Casamassima, appuntato dei carabinieri nonché testimone chiave che ha consentito di riaprire le indagini sul pestaggio in caserma di Stefano Cucchi la notte del suo arresto, alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio sollecitata dalla procura di Roma per detenzione di stupefacenti.

Gli altri provvedimenti

Cucchi, il carabiniere che ha fatto riaprire il caso rischia il processo. E denuncia: «Vogliono delegittimarmi» foto 2

Ansa |Riccardo Casamassima

Secondo quanto riporta il capo d'imputazione, Casamassima e la compagna, «in concorso tra loro, detenevano nella loro casa a Roma quantitativi non determinati di sostanza stupefacente di tipo cocaina». In passato, il carabiniere ha già subito diversi provvedimenti disciplinari che – a suo dire – sono però il frutto di una campagna tesa a delegittimare le dichiarazioni con cui ha permesso di riaprire le indagini sul ruolo dei carabinieri accusati di omicidio preterintenzionale nei confronti di Stefano Cucchi.

La perquisizione

«In queste ore – ha detto il militare – stanno dando delle informazioni totalmente false e sbagliate. Mi è stata fatta una perquisizione nel 2014 a casa, dalla squadra mobile, dal reparto operativo dei Carabinieri inerente uno dei procedimenti penali a mio carico che non c’entrano niente con la droga».

Cucchi, il carabiniere che ha fatto riaprire il caso rischia il processo. E denuncia: «Vogliono delegittimarmi» foto 1

Ansa |Ilaria Cucchi

In riferimento alla conclusione dell'indagine condotta dal pm Giuseppe Bianco, Casamassima ha ribadito che in casa non gli è mai stata trovata droga: «Ci sono gli atti che parlano. Non mi è stata trovata droga né elementi riconducibili allo spaccio. Ci sono state dichiarazioni di una persona che ha affermato questo. Non c’è riscontro. C’è solo una dichiarazione di una persona. Questa dichiarazione poi è arrivata subito dopo la testimonianza al processo Cucchi. Potrebbe essere legato a una cosa ritorsiva». 
 

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