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Verona, indagato il poliziotto della Polfer che ha sparato uccidendo Diarra Moussa. Era stato aggredito con un coltello

21 Ottobre 2024 - 16:04 Ugo Milano
Verona moussa Diarra indagato poliziotto Polfer
Verona moussa Diarra indagato poliziotto Polfer
L'iscrizione nel registro con l'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa. Il giovane, originario del Mali, era in Italia da 8 anni

È indagato l’agente della polizia ferroviaria (Polfer) che ieri mattina, domenica 20 ottobre, ha sparato e ucciso a Diarra Moussa, migrante 26enne originario del Mali. Secondo le prime ricostruzioni, Moussa avrebbe aggredito con un coltello l’agente. Per questo, secondo fonti giudiziarie, l’indagine per ora continua a muoversi entro un quadro di legittima difesa. L’iscrizione nel registro per il poliziotto, atto dovuto per consentirgli di nominare periti per accertamenti forensi, è data anche dalla volontà di approfondire se ci sia invece stato un superamento dei limiti. Da qui l’ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa. Si attende l’autopsia sul corpo del 26enne.

Cosa è accaduto

Sono le 5.30 del mattino di domenica quando Diarra Moussa, in Italia da 8 anni, sta camminando nelle vicinanze della stazione Verona Porta Nuova. Lì incontra due poliziotti, che stanno rilevando uno scontro tra due motorini. Li aggredisce – in stato di forte alterazione psicofisica – e ne butta uno a terra. Si scaglia poi contro le vetrine di una biglietteria e di una tabaccheria, all’interno della stazione stessa. Due ore dopo, il 26enne sarebbe tornato nello stesso luogo. Questa volta armato di coltello: alla richiesta dei documenti da parte di un agente della Polfer, il giovane maliano avrebbe reagito estraendo la lama. Il poliziotto ha dunque estratto l’arma di ordinanza, e in reazione a un tentativo di aggressione da parte di Moussa, avrebbe sparato tre colpi. Secondo le prime indagini solo uno dei proiettili ha raggiunto il giovane, in pieno petto, ed è risultato fatale. Inutili i tentativi di soccorso da parte dello stesso agente, ora indagato, e del 118.

Il sindacato dei poliziotti: «Reagiamo in pochi istanti, e mai a cuor leggero»

«Ricordiamo sommessamente che i poliziotti hanno pochi istanti per poter decidere come reagire di fronte a situazioni emergenziali», è l’intervento di Felice Romano, segretario del sindacato di polizia Siulp. «E non lo fanno certo a cuor leggero. Il collega che ieri, per quanto emerso dai primi accertamenti, sembra essere stato costretto – ribadiamo: costretto! – a usare l’arma ha immediatamente dopo cercato di soccorrere l’aggressore che stava morendo». Un gesto che, secondo Romano, dimostrerebbe «che sotto quella divisa c’era una persona dotata di un profondo senso di umanità, che dovrà portare per tutta la vita il peso di quei brevi, drammatici momenti».

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