Salvini: «Mi piange il cuore a vedere Roma così»

Il vicepremier torna sulla questione del condizioni della Capitale, mettendo in evidenza i vari disagi a cui vanno incontro i cittadini romani – tra buche, alberi e fermate della metropolitana in stato di arresto – riaccendendo così la polemica con la sindaca pentastellata 

«Mi piange il cuore a vedere lo stato della città di Roma: immondizia, crateri, alberi che cadono. Il problema non sono i soldi ma amministratori competenti e un’amministrazione efficiente.» Così il vicepremier Matteo Salvini, intervenendo alla presentazione di un libro nella sala Koch al Senato, è tornato a parlare dello situazione della Capitale.


L’ultimo affondo all’amministrazione Raggi da parte del leader del Carroccio risale a circa due settimane fa quando, in occasione di una discussione sulla Formula E e il deficit della Capitale, Salvini aveva ricordato al suo pubblico di aver invitato gli elettori a votare Raggi in passato e di essere rimasto deluso.


La sindaca aveva invitato il ministro a occuparsi di «problemi concreti», richiamando alcune sue dichiarazioni passate in cui Salvini aveva parlato di «Vagoni della metro senza terronì». Da ‘Roma Ladrona’ – come recitava il noto slogan leghista – a ‘Roma zozzona’, si potrebbe dire. 

La tensione sul deficit della capitale era anche sfociata in un video in cui Raggi ‘spiegava’ il debito della Capitale a Salvini usando delle molliche di pane ma, soprattutto nella bocciatura – per il momento- della norma ‘salva Roma’, compresa nel Decreto Crescita, che doveva trasferire allo Stato una parte del debito della Capitale. Nel corso del suo intervento Salvini ha ribadito che la sua linea in merito rimane «o per tutti, o per nessuno». Insomma, nessuna misura speciale per Roma.

Una tensione che però non è limitata ai debiti, ma che si estende anche alla normale amministrazione dei servizi della città – i crateri, il trasporto pubblico, l’immondizia appunto – passando per gli sgomberi e le case popolari. Nonostante Raggi abbia superato da poco metà mandato, Salvini ha promesso oggi che  «la stagione dell’indulgenza e i suoi frutti avvelenati», è giunta alla fine.

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