Addio a Vittorio Zucconi, il giornalista che ha raccontato gli Stati Uniti agli italiani

La notizia è stata data da «la Repubblica», il quotidiano per cui Vittorio Zucconi lavorava dal 1985

È morto nella sua casa di Washington, a 74 anni. La stessa città in cui dal 1985 Zucconi raccontava agli italiani come stavano cambiando gli Stati Uniti sulle pagine del quotidiano la Repubblica. Lo stesso giornale per cui ha fondato e diretto l’edizione online, una delle prime in Italia.


A darne notizia è proprio il suo quotidiano, con un ricordo firmato da un direttore storico della testata, Ezio Mauro. «Viveva il giornalismo, non lo interpretava. A cena, in redazione, nei viaggi, negli incontri ogni vicenda, qualsiasi fatto, tutti gli avvenimenti grandi o piccoli di cui si parlava per lui prendevano automaticamente il format del racconto, come se fossero pronti per essere scritti, o addirittura come se fossero avvenuti per finire nella rete del suo giornalismo».


Le reazioni

«Repubblica e il giornalismo italiano perdono un fuoriclasse, una sentinella libera e forte piantata a guardia dei confini della democrazia. Lo piangiamo insieme ai suoi lettori», questo il ricordo del direttore di Repubblica Carlo Verdelli. Per il presidente della Regione Emilia Romagna «è stato testimone di passaggi cruciali della storia recente, di un’Italia e di una scena internazionale che sono radicalmente cambiate, ma che lui ha saputo raccontarci con lucidità e uno stile fuori dal comune, rimanendo sempre aderente alla realtà».

«Addio Vittorio, stasera sarà un ultimo privilegio ricordarti con tutti, amici e ‘avversari’, invidiando il tuo sorriso davanti alla vita, sempre e comunque» ha scritto su Instagram il direttore del TgLa7 Enrico Mentana.

«Zucconi non era mai banale, e nei suoi articoli c’era sempre una grande acutezza, lucidità e un’ironia sferzante che lo rendeva davvero speciale. È stato un modenese con radici profonde e sguardo lontano, inviato straordinario, e da ogni angolo del globo ci ha raccontato il mondo che cambiava, mantenendo sempre un forte legame con la sua città, in cui tornava ogni volta che gli impegni glielo consentivano» ha dichiarato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.

«Quanta America ci hai raccontato caro Vittorio, ti affascinavano i cowboy ma amavi gli indiani. Eri irrequieto, polemico, sfrontato, non ti tiravi mai indietro e scrivere era la tua vita. Lasci un grande vuoto» è, infine, il messaggio di Mario Calabresi, ex direttore di Repubblica.

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