Pillon: «Le preghiere per Zucconi? Un bel gesto». Michele Serra: «Pensa all’anima tua»

Per l’editorialista di Repubblica, il post del senatore pro-life è stato «irrispettoso» e «violento»

«Il senatore leghista Simone Pillon ha provveduto a scrivere su Vittorio Zucconi le seguenti parole: “Prego per lui perché al là delle inutili e
faziose celebrazioni di Repubblica si salvi l’anima. Ora, dove si trova, vede
tutto molto chiaramente”. È una specie di sequestro di persona post-mortem».


Comincia così l’Amaca di Michele Serra – intitolata Pensi all’anima sua – sul post (polemico) di cordoglio che il senatore Pillon ha dedicato al giornalista Vittorio Zucconi, morto il 26 maggio a 74 anni, col quale aveva avuto una lite durante un’intervista su Radio Capital. A indispettire Serra è stato il fatto che Pillon abbia detto di aver pregato per Zucconi, «perché al di là delle inutili e faziose celebrazioni di Repubblica, si salvi l’anima».


Nel suo commento, Serra ha chiesto a Pillon di pensare «all’anima sua», di esimersi da giudizi e comportamenti «irrispettosi» e «violenti quanto questo necrologio non richiesto», di non provare a misurarsi con l’animo libero e felice di Zucconi che ormai abita un mondo inarrivabile per il Senatore, la cui idea di paradiso è costruita sulla paura, fatta di castigo e di punizioni.

La vicenda si sarebbe potuta chiudere in un rispettoso (e rancoroso) silenzio, magari cercando una conciliazione in privato. E invece il senatore – incalzato dal giornalista Alessandro Milano – è tornato a parlare pubblicamente della vicenda in un’intervista a Radio 24: «Le mie povere preghiere sicuramente saranno inutili – ha detto – però almeno credo di aver fatto un gesto nei confronti di un avversario, credo che sia la cosa più bella che uno possa fare».

«Se la cosa non è gradita – ha continuato il senatore – mi spiace, ma questo era il mio intento». Poi, prima di confermare per l’ennesima volta la sua opposizione all’aborto, portando come esempio lo stato Usa dell’Alabama, ha azzardato un’analogia: «Ricordo che quando Sandro Pertini morì, Giovanni Paolo II pregò a lungo per la sua anima e poi il Papa disse è salvo. Io non sono Giovanni Paolo e Zucconi non è Pertini, ma l’intento era quello». Con buona pace anche per Pertini e Giovanni Paolo II.

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