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Pillon prega per «salvare l’anima» di Zucconi: il senatore travolto dalle polemiche

28 Maggio 2019 - 17:28 Redazione
Simone Pillon
Simone Pillon
Il senatore leghista ha scritto un "messaggio di cordoglio" polemico, dimostrando di non aver ancora dimenticato l'intervista in cui fu asfaltato da Zucconi

Il senatore leghista Simone Pillon torna a far parlare di sé, ma non per le note questioni legate alla salvaguardia della famiglia tradizionale, all’aborto, né per gli attacchi alla comunità LGBTQ+.

Questa volta il senatore pro-life è tornato alla ribalta per un messaggio di “cordoglio” polemico nei confronti del giornalista ed editorialista di Repubblica Vittorio Zucconi, morto il 26 maggio all’età di 74 anni.

«Ho appreso la notizia della morte di Vittorio Zucconi. Prego per lui, perché al di là delle inutili e faziose celebrazioni di Repubblica, si salvi l’anima. Ora, dove si trova, vede tutto molto più chiaramente». 

Sotto al post sono comparsi molti messaggi di solidarietà nei confronti del giornalista: «Almeno Vittorio Zucconi aveva e ha un’anima – scrive una donna – e in milioni gli abbiamo voluti bene. Era intelligente e soprattutto perbene. Era un onore averlo come insegnante».

Il post di “cordoglio” di Simone Pillon per ricordare Vittorio Zucconi

Quando Zucconi “asfaltò” Pillon in radio

Pillon, con il suo post di “ricordo” per Zucconi su Facebook, fa riferimento a un’intervista del 2018, andata in onda su Tg Zero su Radio Capital.

Zucconi, senza usare mezzi termini, chiese al senatore: «Perché lei ce l’ha tanto con l’autonomia delle donne?». Pillon si rifiutò di rispondere, sostenendo che la domanda fosse «mal posta». Pillon comunque disse di aver un ottimo rapporto con le donne, ma chiese al giornalista di porgli «domande serie». 

L’intervista di Zucconi a Pillon sull’aborto 

Zucconi allora incalzò Pillon, riformulando la domanda e chiedendo le ragioni per cui lo Stato avrebbe dovuto costringere una donna a portare a termine una gravidanza, anche se indesiderata. Il senatore rispose che anche in quel caso non si trattava di una domanda seria, e che avrebbe dovuto parlare dell’affido condiviso, non del tema dell’aborto.

A quel punto intervenne Edoardo Buffoni, che ha condotto il Tgzero per anni proprio con Zucconi, chiedendo a Pillon di confermare o smentire le dichiarazioni rilasciate a La Stampa sul tema dell’aborto. Il senatore non rispose neanche in quel caso, minacciando di attaccare se non si fosse parlato di affido condiviso.

Zucconi, spazientito dal continuo glissare del senatore, interruppe l’intervista: «Un senatore della Repubblica Italiana che rappresenta l’intera Nazione e che noi paghiamo, perché lei è pagato da noi, deve rispondere alle domande dei cittadini». Pillon bloccò Zucconi, sostenendo che anche lui fosse pagato dai cittadini.

Il giornalista rispose a tono: «Manco per il ca***, manco per il ca***, manco per il ca*** sono pagato anche da lei. Il politico deve rispondere alle domande dei cittadini. Il senatore non può scegliere le domande a cui rispondere, non siamo in un talk show della Lega. Risponda alle domande che le vengono poste!».

Il senatore Pillon allora rispose: «Con questo tono allora proprio non possiamo fare in questo modo». Zucconi allora decise di chiudere il collegamento con il senatore: «Ecco. Allora vada in treno e si tolga dalle balle. Tagliatelo». 

«Il politico – concluse Zucconi – deve imparare a rispondere alle domande che vengono fatte, non a quelle su misura. Anche quell’epoca è finita. Mi dispiace enormemente che un rappresentante della Repubblica, e anche quindi mio, rifiuti di rispondere a domande su cose che lui ha detto. Vergogna!». 

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