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Olimpiadi, il commento velenoso del quotidiano tedesco: «Ci si può fidare dell’Italia?»

25 Giugno 2019 - 11:00 Redazione
Il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung mette in dubbio la capacità del nostro Paese di far fronte all'impegno finanziario per i Giochi

Esultanza bipartisan in Italia dopo l’assegnazione a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali del 2026. Ma alla notizia non tutti hanno reagito positivamente. In Svezia, la nazione sconfitta nel testa a testa finale per la candidatura, le reazioni amare erano alquanto prevedibili.

Arriva però dalla Germania il più velenoso dei commenti. Scrive infatti Frankfurter Allgemeine Zeitung, uno dei più importanti quotidiani tedeschi, nel sommario a una grande foto del presidente del Cio Thomas Bach (che mostra il cartello con la scritta Milano-Cortina): «Ci si può fidare degli impegni finanziari dell’Italia? Il Cio lo fa».

La pagina del quotidiano tedesco dedicata alle Olimpiadi invernali 2026

La Bild, invece, il più venduto quotidiano di Germania, ignora completamente la notizia nella sua versione cartacea. Il resto dei quotidiani sportivi europei preferisce oscurare la notizia o quasi (forse con qualche malizia). L’Equipe, il giornale sportivo padre del Tour de France, ne scrive a pagina 21, e sottolinea nel sommario che «l’Italia ha largamente dominato con 47 voti a 34 la candidatura svedese». La testa francese racconta poi dell’entusiasmo della delegazione italiana, «dalla olimpionica Diana Bianchedi all’atletico presidente del Coni Malagò» e sottolinea come lo stesso Malagò sia andato a salutare la delegazione svedese e la principessa Victoria «visibilmente delusi».

Sulla versione online di Marca, quotidiano sportivo spagnolo, la notizia dell’assegnazione dei Giochi è relegata in taglio bassissimo, senza alcuna connotazione con il titolo «Milano organizzerà i Giochi invernali 2026» sotto a una piccola foto della delegazione italiana a Losanna. Il basso profilo dei media spagnoli sulla notizia è confermato dal Mundo Deportivo che oggi nella sua versione online non fa nemmeno cenno alla decisione del Cio.

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