Giochi invernali 2026, «Le Olimpiadi costano sempre più del previsto» – Lo studio

Secondo alcuni economisti dell’università di Oxford, tutte le edizioni delle Olimpiadi (estive e invernali) sono costate più del previsto

In teoria le Olimpiadi invernali del 2026 assegnate a Milano e Cortina dovrebbero fruttare al nostro Pil attorno a 2 miliardi e 300 milioni di euro, secondo uno studio dell’Università La Sapienza. Il costo previsto è di circa 1 miliardo e 900 milioni di euro. Ma sarà davvero così?


Secondo uno studio dell’università di Oxford, mai nella storia moderna i costi delle olimpiadi sono rientrati nel budget previsto. Anzi. Gli eccessi di spesa sono stati sempre alti, a volte eclatanti. Come nel caso delle Olimpiadi di Montreal (1976) che costarono il 720% in più del previsto.


A detenere il record al negativo per le elezioni invernali invece è l’edizione del 1980 avvenuta a Lake Placid, negli Stati Uniti, costata il 324% in più rispetto alle stime iniziali, seguita dalle olimpiadi di Sochi, in Russia, costate il 289% in più per un totale di 21,9 miliardi di dollari.

Se gli eccessi, i disavanzi nel budget delle Olimpiadi estive, sono andati diminuendo significativamente dagli anni ’70 a oggi – con l’eccezione dell’edizione di Londra 2012 – quelle invernali sono diminuite con meno rapidità, segnando una crescita sia con Torino nel 2006 che con Sochi nel 2014.

The Oxford Olympics Study 2016

Infatti, di tutti i mega progetti presi i considerazione dagli studiosi – come possono essere i progetti infrastrutturali quali la costruzione di strade o di reti ferroviarie – le Olimpiadi sono quelli in cui le aspettative di spesa sono sempre state sottostimate dagli organizzatori.

Frutto può darsi della natura competitiva dell’assegnazione, sintomo sicuramente non soltanto di una cattiva gestione ma anche di una poca trasparenza da parte degli organizzatori. Con conseguenze economiche potenzialmente nefaste: i giochi di Atene del 2004 hanno alimentato il debito pubblico greco accelerando, così scrivono gli economisti, la crisi economica del Paese.

Fatto sta che secondo gli autori dello studio la conclusione da trarre è soltanto una, incontrovertibile: «Tenendo in considerazione i dati sopracitati, decidere di ospitare i Giochi olimpici per una città o per una nazione corrisponde ad assumersi l’onere per uno dei mega-progetti più costosi e finanziariamente rischiosi al mondo».

The Oxford Olympics Study 2016

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