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Dopo Alessio, muore anche Simone: i cuginetti travolti dal Suv dei figli dei boss. Il padre: «Cambiamo casa»

14 Luglio 2019 - 15:47 Redazione
L'annuncio è arrivato durante il funerale di Alessio, suo cugino. Aveva 11 anni

La notizia della morte di Simone D’Antonio, 11 anni, è arrivata durante il funerale del cugino Alessio, anche lui undicenne. I due bambini erano stati travolti da un suv a Vittoria, in provincia di Ragusa, la sera del 10 luglio, mentre giocavano fuori casa. Alessio è morto sul colpo, Simone dopo due giorni di agonia e l’amputazione delle gambe.

Il suv e i «rampolli» dei boss

Al volante, sotto effetto di alcol e cocaina, c’era Rosario Greco, 37 anni, figlio di un imprenditore locale che sarebbe stato arrestato per mafia in passato. In macchina con lui c’erano altre tre persone, tra cui Angelo Ventura, figlio di Titta Ventura, un boss della «Stidda», un’altra organizzazione mafiosa siciliana. Greco è accusato di omicidio stradale, gli amici che erano con lui di omissione di soccorso. Il padre di Rosario Greco, Elio, re degli imballaggi di Vittoria, è stato arrestato quest’anno per tentato omicidio. A lui sono stati sequestrati a gennaio beni per 35 milioni nel quadro dell’inchiesta Ghost Trash. Il figlio Rosario sarebbe scappato a piedi dopo l’impatto, per poi presentarsi spontaneamente in questura. Tra i tre passeggeri, due avevano precedenti penali.

Foto: Ansa/Polizia Rosario Greco, al momento della foto 32 anni, era indagato per la detenzione illegale di un fucile a pompa americano con puntatore laser, altre parti di armi di provenienza furtiva e munizionamento illegale a Ragusa, 24 ottobre 2015.

La polemica sulla ditta di pompe funebri

I funerali del piccolo Alessio sarebbero stati organizzati da una ditta di pompe funebri vicina a Angelo Ventura. Per questo motivo, la cerimonia per Simone sarà gestita direttamente dalle forze dell’ordine. Paolo Borrometi, il giornalista che per primo ha fatto emergere questo legame, è stato preso di mira sui social da persone vicine a Ventura. «Tentano di additare me all’opinione pubblica, è il classico modo di fare della mafia» scrive Borrometi, «ci vogliono muti, ma questo è il momento di urlare. Lo dobbiamo fare per noi, per i nostri figli, per i più piccoli come Alessio e Simone». «Mentre piangiamo il piccolo Alessio e preghiamo per il cuginetto Simone – aveva scritto Borrometi – a Vittoria continua ad accadere di tutto e lo Stato purtroppo arranca, uno degli indagati per omissione di soccorso e favoreggiamento dell’omicida di Alessio è Angelo Ventura, il figlio del boss Titta Ventura. E Angelo Ventura, candidamente su Facebook scrive che è “addolorato”».

Le parole del padre di Alessio al funerale del bambino

«Voglio dire una cosa a tutta l’Italia», ha detto il padre di Alessio alla fine del funerale: «chiedo giustizia. Non si può andare avanti così, per me non era un bambino era tutta la vita. Anche per sua mamma che lo ha partorito. Questo dolore non possiamo dimenticarlo, noi per questo dolore dobbiamo lasciare anche la casa perché non ce la facciamo».

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