L’Europa di von der Leyen è verde, donna e anti-sovranista. Le critiche: «Discorso vago»

La politica tedesca ha chiesto l’appoggio al parlamento. Nel suo discorso ha ribadito l’importanza di salvare le persone in mare e si è detta disposta a prorogare nuovamente la Brexit

Una giornata decisiva per il parlamento europeo e per Ursula von der Leyen (Vdl), ministro della Difesa tedesca candidata alla presidenza della Commissione europea. Una giornata lunga che è cominciata alle 9:00 con la dichiarazione della candidata e si concluderà alle 20:00 con il voto in aula. I lavori sono stati avviati dal presidente del parlamento europeo David Sassoli. Nel suo discorso von der Leyen ha citato i principali temi già affrontati nella lettera invita ai socialisti e ai liberal democratici – tutela dei lavoratori, uguaglianza di genere, emergenza climatica, maggiore flessibilità in tema fiscale – con qualche sorpresa: ha di nuovo ribadito l’importanza di salvare le persone in mare, in riferimento alla crisi migratoria nel Mediterraneo, e ha annunciato, a sorpresa, di essere disposta a concedere una nuova proroga al Regno Unito per la Brexit. Non è ancora chiaro se la politica tedesca ha un numero sufficiente di voti per raggiungere la soglia dei 374 voti che le servono per diventare il nuovo presidente.


Il suo gruppo – il Partito popolare europeo – nella persona di Manfred Weber ha accolto favorevolmente il suo discorso, ribadendo la loro completa fiducia.Più titubanti, ma comunque ben disposti i socialisti, che hanno chiesto maggiori garanzie e più chiarezza nelle sue proposte ma si sono detti disponibili ai dialogo, e da parte dei liberal-democratici, che le hanno augurato di ottenere la fiducia del parlamento. No secco dei Verdi, infastiditi dal troppo temporeggiamento in materia ambientale e la mancata condanna del modello della ‘fortezza Europa’, che «si appoggia ai regimi totalitari per garantire l’impermeabilità delle sue frontiere». No secco anche dai sovranisti (compresa la Lega), nella persona di Jorg Meuthen che ha tacciato von der Leyen di non avere «una visione convincente di un’Europa che sia veramente moderna, che serva ai cittadini». 


Lo spirito di Simon Veil

Il discorso di Vdl è iniziato con un riferimento alla politica francese: «Sono passati esattamente 40 anni da quando la prima presidente donna del parlamento europeo Simone Veil ha presentato la sua visione di una Europa più giusta. Dopo 40 anni posso dire con orgoglio che è finalmente una donna ad essere candidata alla Presidenza della Commissione europea».

Elogio del multilateralismo

«Noi vogliamo il multilateralismo, il commercio libero, noi difendiamo un ordine impostato sulla legge perché sappiamo che è il modo migliore per noi. Ma se vogliamo seguire la strada europea dobbiamo innanzitutto riscoprire la nostra unità».

Il clima

«Voglio che l’Europa diventi il primo continente climaticamente neutro in Europa entro il 2050. Per fare questo presenterò un Green Deal per l’Europa nei miei primi cento giorni in carica. Presenterò la prima legge per tradurre in realtà l’obiettivo della riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 50% nel 2050. Trasformerò la banca per gli investimenti europei in una banca per il clima».

Piccole-medie imprese

«Dobbiamo rafforzare la colonna portante della nostra economia. I cittadini europei hanno bisogno di poter accedere al capitale ovunque in questo unico mercato. Realizziamo finalmente l’unione dei nostri mercati monetari»

Patto di stabilità

«Gli investimenti e le riforme sono necessarie. Dobbiamo garantire che vengano realizzati. Dobbiamo utilizzare tutta la flessibilità conferitaci dalle regole. Ma l’economia deve essere a servizio delle persone, non sono le persone a essere al servizio dell’economia. Difenderò una fiscalità giusta sia che riguardi il settore automobilistico o il digitale. I grandi giganti tecnologici realizzano grandi profitti: va benissimo, ma se utilizzano questi utili usando i nostri lavoratori, le nostre infrastrutture, non è accettabile che li realizzino senza pagare tutte le tasse».

I giovani

«Voglio più giustizia e equità per i giovani. Il nostro compito è realizzare i loro obiettivi. Per questo motivo farò sì che la garanzia per i giovani, funzioni in ogni Paese. Sosterrò l’iniziativa del parlamento europeo di triplicare il bilancio per l’Erasmus nel prossimo bilancio».

Uguaglianza di genere

«Voglio realizzare un pilastro per i diritti sociali. E inizierò dal mio Paese: garantirò una piena uguaglianza nel mio gabinetto. Dal 1958 ci sono stati 183 commissari. Solo 35 sono state donne. Meno del 20 percento. Noi rappresentiamo metà della popolazione mondiale ma vogliamo la nostra giusta parte».

Stato di diritto 

«Non si può parlare di compromessi quando si parla del rispetto dello stato di diritto. Sostengo pienamente un meccanismo europeo per la difesa dello stato di diritto. E’ uno strumento che viene ad aggiungersi a quelli esistenti: la Commissione sarà sempre un custode indipendente dei trattati. La ‘signora giustizia’ è cieca, difenderà lo stato di diritto ogni volta che verrà attaccato». 

Migranti

«Il Mediterraneo è diventato una delle frontiere più letali al mondo. In mare c’è l’obbligo di salvare le vite. Nei nostri trattati e nelle nostre convenzioni c’è l’obbligo legale e morale di rispettare la dignità di ogni singolo essere vivente. L’Unione europea deve difendere questi valori, dobbiamo salvare le vite, dobbiamo ridurre l’immigrazione irregolare, dobbiamo lottare contro i trafficanti e gli scafisti, dobbiamo tutelare il diritto all’asilo e dobbiamo migliorare la condizione dei profughi per esempio attraverso i corridoi umanitari. Proporrò un nuovo patto che comprenda anche una riforma di Dublino e un rafforzamento delle guardie di confine e la guardia costiera». 

Brexit

«Per la prima volta nel 2016 un Paese membro ha deciso di abbandonare l’Unione europea. Questa è una decisione seria, la deploriamo ma la rispettiamo. D’allora insieme al governo in carica nel Regno Unito l’Ue ha lavorato strenuamente per garantire un’uscita ordinata. Sono disposta a concedere un’ulteriore proroga nel caso fosse necessaria per evitare esiti gravi. In ogni modo il Regno Unito rimarrà il nostro alleato e un Paese amico».

L’appello finale

«L’Unione è come un lungo matrimonio. Possiamo litigare ma dobbiamo conciliarci. Questa Europa ha un’influenza e vogliamo assumerci tutte le responsabilità, per l’Unione e per il mondo. I miei figli mi dicono non giocate con il tempo, per questo motivo mi sono presentata, per questo motivo ho bisogno del vostro aiuto e del vostro sostegno. Viva l’Europa, lunga vita all’Europa».

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