Errata corrige: in una prima stesura dell’articolo era stato riportato che Lorenzo Fontana avesse detto «Sarà un governo molto Pride, molto “orgoglione”», ma a seguito di ulteriori verifiche è emerso che il ministro uscente per gli Affari Europei non abbia usato tale termine, bensì «orgoglioso». Ci scusiamo per l’errore.
«In quest’anno e mezzo, su determinate battaglie, di cui si è sentito molto parlare, si è visto che abbiamo fatto contro tutto e contro tutti. In particolar modo penso all’immigrazione, penso alla famiglia». È con queste parole che l’ex ministro della Famiglia e della Disabilità, nonché uscente ministro per gli Affari Europei Lorenzo Fontana, ha commentato la nascita del governo M5s – Pd.
L’esponente leghista, tra i promotori del Congresso mondiale delle Famiglie tenutosi a Verona lo scorso marzo, parlando dal palco del Berghem Fest ad Alzano Lombardo (Bergamo), si è detto «preoccupato» per alcuni punti in comune del nascente esecutivo, lanciando un attacco alla dem Monica Cirinnà e all’ex alleato di governo M5s Vincenzo Spadafora, ambedue da sempre in prima linea per i diritti della comunità LGBTQ+ e dei diritti civili.
«Han detto che troveranno dei punti in comune sulla legge sull’omotransfobia, sulle adozioni per tutti, sulle legalizzazioni delle droghe: hanno ottimi pensieri in comune», dichiara con toni sarcastici l’uscente ministro della Lega.
«Oggi ho visto che la Cirinnà – continua Fontana – in un post ha addirittura predicato di poter diventare ministra delle Pari opportunità, perché la Famiglia l’han già tolta. O c’è lei o Spadafora». «Questo sarà un governo dell’orgoglio, molto Pride. Sarà un governo orgoglioso, orgoglioso», ha infine chiosato Fontana.
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