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Manager russo arrestato per spionaggio a Napoli: accusato anche un italiano. Mosca: «Usa ritirino la richiesta di estradizione»

06 Settembre 2019 - 21:28 Redazione
Il manager, nella sua attività di spionaggio, sarebbe stato aiutato dall'italiano Maurizio Paolo Bianchi. I due, incriminati negli Stati Uniti, rischiano fino a 10 anni di carcere

Alexander Yuryevich Korshunov, 57enne manager russo e direttore dello sviluppo aziendale della Odk, una potente società statale russa che produce motori per l’aviazione militare e civile, è stato arrestato lo scorso 30 agosto all’aeroporto Capodichino di Napoli, mentre scendeva dall’aereo con la propria famiglia per una vacanza. 

L’ordine di fermo del manager è stato supportato dall’accusa di spionaggio industriale su richiesta dello Stato americano dall’Ohio. Insieme a lui è accusato di spionaggio anche un italiano: Maurizio Paolo Bianchi, 59 anni.

Le accuse

Il manager russo si sarebbe appropriato in modo indebito di informazioni del colosso americano General Electric, che in Italia conta di 18 sedi, di cui una a Pomigliano. Tuttavia non è ancora chiaro se il manager abbia compiuto il furto in Italia o altrove.  

Per gli investigatori, i contatti tra i due sarebbero avvenuti quando Korshunov era impiegato nella United Engine Corp, che comprendeva una filiale di nome Aviadvigatel (legata alla società statale russa Odk), mentre Bianchi lavorava per la Aernova di Forlì. Tra Aernova e Aviadvigatel sarebbe stato stipulato un contratto.

Secondo le autorità americane, Bianchi avrebbe supportato Korshunov nella sua azione di spionaggio, contribuendo a trafugare documenti riservati. I due, incriminati negli Stati Uniti per cospirazione e tentato furto di segreti commerciali, rischiano fino a dieci anni di carcere.

Putin: «La Russia non ha bisogno di rubare nulla»

Una vicenda dai tratti ancora poco chiari, ma che ha scatenato una durissima presa di posizione da parte del presidente russo Vladimir Putin. I documenti trafugati da Korshunov, secondo quanto riferito dalle autorità statunitensi, sarebbero serviti alla Russia per il programma russo Pd-14, volto allo sviluppo di un motore per i nuovi aerei civili Ms-21 della società Odk. 

Le accuse mosse dagli Stati Uniti hanno suscitato una durissima reazione da parte del presidente russo Vladimir Putin. «L’Odk ha realizzato un nuovo motore russo – ha spiegato il presidente russo – È il nostro primo prodotto high-tech in 28 anni. Abbiamo firmato un contratto con una società italiana per delle consulenze, è una pratica naturale in tutto il mondo: è un chiaro lavoro commerciale con partner europei». 

«Non abbiamo bisogno di rubare nulla – ha rilanciato Putin, rispondendo alle accuse mosse dalll’FBI al manger della Odk – abbiamo fatto tutto con le nostre stesse mani e con le nostre menti, le menti dei nostri specialisti. Le consulenze, lavori congiunti su moderni prodotti high-tech, sono pratiche pubbliche assolutamente naturali e aperte»

«Gli Stati Uniti ritirino la richiesta di estradizione»

Il presidente russo ha poi duramente puntato il dito contro gli Stati Uniti: «Questa è una pessima pratica che complica le nostre relazioni bilaterali – ha sottolineato il Presidente Putin – Spesso non riscontriamo alcun fondamento per azioni ostili di questo tipo».

«Inoltre – ha proseguito il presidente russo – ho tutte le ragioni di credere che quanto successo sia collegato alla concorrenza. È probabile che si tratti di qualche fenomeno criminale, ma credo sarebbe meglio per le nostre forze dell’ordine cooperare in questo caso»

Korshunov attualmente è detenuto nel carcere di Poggioreale, dove è stato raggiunto da funzionari dell’ambasciata russa che hanno chiesto agli USA di ritirare la richiesta di estradizione.

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