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Omicidio Cerciello, anche Natale Hjorth rinuncia al Riesame: resta in carcere

16 Settembre 2019 - 12:22 Redazione
I legali motivano la scelta con il ritardo nel depositare gli atti da parte della procura

Gabriel Natale Hjorth si è sempre dichiarato innocente ed estraneo ai fatti. Subito dopo l’omicidio di Mario Cerciello Rega, la sua difesa si è strutturata sull’attacco all’altro giovane americano Elder Lee, il reo confesso proprietario del coltello con cui è stato ucciso il carabiniere. Nelle ultime ore la posizione di Natale si è aggravata, sembra essere sempre più coinvolto nell’omicidio. Ora i suoi avvocati hanno deciso di rinunciare al Riesame che avrebbe dovuto valutare questa mattina, 16 settembre, la richiesta di modifica o revoca della misura cautelare in carcere decisa dal gip.

Nuovi elementi contro di lui

Impronte di Natale Hjorth sono state trovate su un pannello del controsoffitto della camera dell’hotel dove era stato nascosto il coltello con cui è stato ucciso il vicebrigadiere. Il giovane ha sempre dichiarato, invece, di non sapere che l’amico fosse armato. Sul suo cellulare i carabinieri hanno trovato foto con droga e armi. E dall’informativa del nucleo investigativo è emerso come sia stato proprio lui a organizzare l’incontro con il mediatore Brugiatelli, visto che era l’unico che parlava italiano tra i due.

Dunque, se finora la sua difesa ha sempre gridato la sua innocenza, in particolare dopo lo scatto che lo ritrae bendato nella stazione dei carabinieri (foto su cui i legali avevano basato la richiesta di scarcerazione), man mano che vanno avanti le indagini, sembra diventare sempre più evidente il ruolo centrale del giovane italo-americano.

Secondo l’avvocato della famiglia Cerciello, la decisione di rinunciare al Riesame ha proprio a che fare con l’aggravarsi della sua posizione. «Evidentemente c’erano elementi consistenti. Le impronte sono state abbastanza rilevanti, ha pesato un po’ tutto. Facciamo terminare l’ottimo lavoro che sta conducendo la procura», ha detto il legale della famiglia del vicebrigadiere ucciso, l’avvocato Massimo Ferrandino.

Le motivazioni degli avvocati del giovane

Gli avvocati di Natale hanno motivato la scelta con il ritardo della procura nella deposizione degli atti. «Quando si assiste un innocente la prima cosa che deve fare un difensore è garantirgli un giusto processo. In una situazione del genere, conoscere atti all’ultimo momento, era l’unica decisione possibile», ha detto il legale Francesco Petrelli.

Anche la difesa dell’altro giovane americano, Finnegan Lee Elder, ha deciso di ritirare l’istanza di scarcerazione, i motivi però avrebbero a che fare con il collega di Cerciello, Andrea Varriale. Le sue ricostruzioni sono state definite di «opinabile attendibilità».

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