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Omicidio Cerciello, ritirata l’istanza di scarcerazione di Elder. I familiari del giovane contro la stampa italiana

07 Settembre 2019 - 17:00 Redazione
«L'accusa si fonda su ricostruzioni di testimoni le cui parole sono di opinabile attendibilità. Preferiamo aspettare», ha detto l'avvocato del giovane americano in riferimento al collega di Cerciello, Varriale

I legali di Finnegan Lee Elder, il giovane americano arrestato per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, hanno ritirato la richiesta di scarcerazione. A riferirlo è l’avvocato di Elder, Renato Borzone.

«Abbiamo ritirato la richiesta di Riesame per il nostro assistito, poiché ci sono una serie di investigazioni in corso e dunque non c’è una completezza di informazioni e per questo preferiamo attendere», ha detto Renato Borzone. E ha aggiunto, in riferimento al collega di Cerciello, Andrea Varriale : «L’accusa si fonda su ricostruzioni di testimoni le cui parole sono di opinabile attendibilità».

Intanto i familiari del giovane in una lettera alla Cnn accusano i media italiani di aver travisato i fatti: «Finn sta cercando di rimanere fiducioso ma ha sofferto di grave depressione dall’accaduto. In prigione ha visto il modo in cui i media lo hanno ritratto e le circostanze del caso ed è stato difficile ascoltare i fatti ingiustamente travisati». I familiari sperano che «la verità venga presto fuori, in modo che tutti i soggetti coinvolti possano iniziare il processo di recupero».

Proprio ieri, 6 settembre, dall’informativa del nucleo investigativo dei Carabinieri della capitale sono emersi nuovi elementi sulla morte del vicebrigadiere. Gli investigatori parlano di «quadro accusatorio granitico», «Cerciello sarebbe stato ucciso con 11 colpi in 32 secondi» ed è stato proprio Elder ad ammettere di averlo accoltellato.

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